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Era l’ultima volta, per quell’estate 2012, che stavo percorrendo la strada che da Upper Bayble, conduce a Stornoway. Osservavo le margherite e gli altri fiori che coloravano di giallo e viola la banchina nella discesa di Garrabost e ricordavo le volte che li ho osservati durante i miei spostamenti da casa alla città. Erano fiori bellissimi che donavano alla strada un aspetto piacevole e rilassante. Ho visto quei fiori sbocciare e li ho ammirati nel pieno della loro fioritura. Nel mio percorso verso casa, non vedevo l’ora di arrivare in quel tratto di strada per guardare quelle margherite rigogliose e piene di corolle perchè mi trasmettevano un senso di armonia e di completezza.
Li avevo salutati ormai! Ero su una strada che mi conduceva dalla parte opposta a quella in cui si trovava la mia famiglia e sulla stessa strada che mi avrebbe portata via dall’isola di Lewis, un luogo che reputo importantissimo per la mia vita poichè è a Lewis che è cominciata la mia vita da “scozzese”. Sicuramente Lewis ha fatto tanto per me: mi ha iniziato a mostrare quella che potrebbe essere la mia vera vita scozzese, un giorno… un giorno…
Insomma, col cuore intriso di tutti questi pensieri, andavo verso Stornoway e osservavo i luoghi conosciuti, i particolari della strada, il panorama ampio e misterioso alla mia destra, della baia di Stornoway, testimone di tanti tramonti spettacolari e della twilight che lì si poteva vedere benissimo. Arrivederci Point!
Poco più avanti, alla mia sinistra c’era il campo da calcio di Point e mi sono ricordata quando abbiamo incontrato i pen-friends dei miei alunni. I bambini italiani hanno abbracciato i loro coetanei scozzesi. E stato un momento molto emozionate. Le maestre scozzesi hanno preparato una bellissima accoglienza, con una tavola imbandita di ogni leccornia, giochi, circle time, e addirittura un amico di un mio alunno ci ha deliziato con un canto in gaelico. Una delle maestre invece era in cucina a preparare pancakes, che erano sempre calde e a disposizione di chi le avesse volute, da mangiare con marmellate e cioccolata da spalmarci sopra. E’ stato un pomeriggio importantissimo per i miei bambini e per la loro apertura mentale. Erano felicissimi di stare con i loro amici scozzesi: hanno mangiato, riso e giocato insieme, nonostante la comunicazione fosse stata limitatissima. Hanno anche pianto insieme poichè l’amica di una mia alunna si era trasferita a Inverness e non si sono potute incontrare. La mia alunna piangeva e le altre bambine scozzesi erano preoccupate per lei e mi chiedevano se la C. stesse bene. Le sono state vicine tutto il tempo, non l’hanno mai lasciata da sola e hanno cercato di tranquillizzarla per la mancanza della sua amica! Che meraviglia e che bell’insegnamento di vita!
Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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