Poco tempo fa, avevo scritto un post a proposito della querelle scoppiata tra il miliardario Donald Trump e l’industria scozzese delle rinnovabili.
Oggi, a distanza di un paio di settimane, torno a parlare della Scozia e di energie rinnovabili perché la notizia è di quelle che meritano la massima attenzione.
Secondo il rapporto “The Electricity Generation Policy Statement (EGPS)”, firmato dal governo scozzese, entro il 2020 il paese britannico soddisferà le proprie esigenze di energia elettrica sfruttando esclusivamente le fonti rinnovabili.
Un traguardo che si intende raggiungere attraverso lo sviluppo di un mix energetico fondato su quattro principi chiave:
- fonti sicure di energia elettrica
- costi accessibili per i consumatori
- decarbonizzazione entro il 2030
- massimo beneficio economico connesso alla competitività
La produzione di elettricità dalle rinnovabili sarà dunque integrata con quella termoelettrica (che presto si doterà di impianti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, la già citata CCS) e ciò dovrebbe evitare alla Scozia il ricorso a nuove centrali nucleari.
“Questo rapporto mostra che l’obiettivo del governo scozzese di generare il 100% del nostro fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili è tecnicamente realizzabile – ha dichiarato il Ministro dell’Energia Fergus Ewing, che ha aggiunto – La Scozia è già un leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili, e abbiamo le risorse naturali e le competenze per ottenere molto di più”. Con buona pace di Donald Trump, dico io.
[foto da scenaripolitici.it]