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La scrittrice palestinese Adania Shibli ospite al MAXXI di Roma

Creato il 12 settembre 2013 da Chiarac @claire_com_

ph_21_hamza4__9__172704593Venerdì 13 settembre alle 18.00 il Museo MAXXI B.A.S.E. di Roma (quello che si trova al Flaminio, per intenderci) ospiterà un incontro con la scrittrice palestinese Adania Shibli dal titolo Tracciando l’invisibile. Dialogo con la scrittrice palestinese Adania Shibli, che sarà presentata da Costanza Ferrini, esperta di letterature del Mediterraneo e da Mariangela Mincione, titolare della libreria Nero su Bianco. L’incontro, che sarà introdotto dalla Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, è stato organizzato in occasione dello svolgimento della mostra The sea is my land, curata da Francesco Bonami e Emanuela Mazzonis per i 100 anni di BNL (allestita fino al 29 settembre nello Spazio D del MAXXI). Si tratta di “140 opere di 22 artisti provenienti dai paesi del Mediterraneo che raccontano l’evolvere dell’incessante e travagliata metamorfosi del Mare Nostrum”, al cui interno compare anche un racconto dell’autrice palestinese.

L’evento è a ingresso libero fino a esaurimento posti ed è stato organizzato dall’Associazione “All’ombra del Mediterraneo”.

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Adania Shibli è nata nel 1974 in un villaggio dell’Alta Galilea e oggi vive tra l’Europa e Ramallah. Ha all’attivo due romanzi: مساس (una parola non traducibile con un termine adeguato in italiano: ha a che fare con il campo semantico delle espressioni “sentire col tatto, palpare, toccare, tastare”), originariamente pubblicato da Dar al-Adab (Beirut) nel 2002, è stato tradotto in molte lingue tra cui l’italiano. Nel 2007 è infatti uscita la traduzione italiana a cura di Monica Ruocco con il titolo Sensi (Argo ed., 2007; pp. 94, € 11). Nel 2004, sempre per la casa editrice libanese, ha pubblicato كلنا بعيد بذات المقدار عن الحب, tradotto in inglese nel 2012 con il titolo We Are All Equally Far From Love (che traduce letteralmente il titolo originale). Il suo ultimo lavoro, Dispositions, è un libro d’arte incentrato su un gruppo di 17 artisti palestinesi contemporanei.

Adania Shibli ha anche scritto numerosi racconti che sono apparsi su riviste in Libano e in Palestina. Inoltre: ha vinto due volte il Premio della Fondazione A.M.Qattan; ha fatto parte dei 39 autori arabi sotto i 39 anni scelti per partecipare al progetto Beirut 39 organizzato dallo Hay Festival nel 2010, ma a causa del suo passaporto israeliano non è potuta andare in Libano a prendere parte alla manifestazione. Nel 2011 è stata ospite del Festival Babel, dedicato quell’anno alla Palestina, insieme alla sua traduttrice italiana.

Infine, leggo dal CS:

Adania Shibli è anche impegnata in ricerche e insegnamento in ambito accademico. Nel 2009 ha sostenuto il Phd in Media e studi culturali all’University of East London. E’ stata lettrice all’ University of Nottingham, UK (2005-2009) e, dal 2012, alla Bir Zeit University, in Palestina. Nell’agosto – settembre 2013 è residente come scrittrice presso la Civitella Ranieri Foundation, Umbertide (Perugia)”.

Recensione di Sensi apparsa su Le Monde Diplomatique (in italiano).

Recensione di We Are All Equally Far From Love apparsa su Words without Borders (in inglese).

In conclusione, io andrò all’appuntamento. Se ci sarete, ci vediamo lì. Chi non può venire, si sorbirà un mio post con foto/video che pubblicherò la prossima settimana, inshallah.


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