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La scrittura secondo Jack London

Da Anima Di Carta
La scrittura secondo Jack London Quando pochi giorni fa mi sono trovata davanti a Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti (Minimum Fax 2005), la mia voglia di leggere un altro saggio di scrittura era pari a zero. Oltretutto ero molto diffidente verso la recente mania di raccogliere frasi scritte da autori famosi per farne dei saggi, soprattutto dopo aver abbandonato per noia acuta quello su Virginia Woolf. Tuttavia, alla fine ha vinto l'istinto e questo libretto si è rivelato una bella scoperta.
Si tratta di un'ottantina pagine che si leggono con piacere tutte d'un fiato, d'una potenza e intensità che riflettono in pieno la grandezza di Jack London e il suo spirito combattivo ed energico. Se fosse vissuto di questi tempi probabilmente sarebbe stato autore di un blog di quelli tosti, che non le mandano a dire!
Jack London - Pronto soccorso per scrittori esordienti non è un manuale né un'autobiografia, ma un insieme di brani scritti all'inizio del '900 che risultano attualissimi, tra i quali articoli e lettere scritte in risposta ai tanti che gli mandavano manoscritti da valutare. Nelle sue risposte, London non risparmia nessuno, dà all'occorrenza belle strigliate e scrive anche cose come: “Dovresti proprio vergognarti!”.
Qui non intendo fare una recensione (in rete ne troverete certamente di interessanti), ma raccogliere alcuni stralci, piccoli brani che potrebbero fornire spunti di riflessione per chi coltiva la passione per la scrittura. (Ho cercato di lasciare per lo più il testo originario; il maiuscolo è suo, i grassetti miei).

Curare al massimo il testo

“Un difetto particolare viene necessariamente prima di tutti gli altri aspetti più importanti nell'attività dello scrittore. Questo difetto particolare è la sciatteria. (...) Una tale sciatteria fa capire a qualsiasi direttore editoriale, con un’occhiata a un paio di pagine, che tu non hai nessun rispetto sincero per la letteratura, nessun desiderio sincero di scrivere letteratura; che tu sei o di una stupidità senza limiti o di una sfacciataggine senza pari a presentare dei manoscritti battuti a macchina in modo tanto raffazzonato; che, insomma, ti denunci da sola come grande sciattona”.
“Soltanto perché lei ha qualcosa da dire che potrebbe interessare gli altri, questo non vuol dire che non debba fare ogni sforzo necessario per esprimere quel qualcosa con i migliori mezzi e nella migliore forma possibile”. 

Studiare le opere altrui

Studiate i trucchi degli scrittori arrivati. Loro sono riusciti a padroneggiare gli stessi strumenti con cui voi vi ammaccate ancora le dita. Loro realizzano opere che recano all'interno le tracce di come sono state realizzate. Non aspettate che qualche buon samaritano venga a indicarvele; scovatele da voi”.
“Mi permetto di suggerirle di studiare sempre i materiali che vengono acquistati dalle riviste. Questi materiali che le riviste pubblicano sono i materiali vendibili. Se lei vuole vendere materiali letterari, deve scrivere materiali vendibili”. 

Eliminare se stessi quando si scrive

“La creazione dell’atmosfera implica sempre l’eliminazione dell’artista, vale a dire, l’atmosfera è l’artista; e quando manca l’atmosfera e tuttavia l’artista è presente, vuol dire semplicemente che il meccanismo letterario cigola e che il lettore riesce a sentirlo”.
“Trattandosi di narrativa, il lettore non vuole le tue dissertazioni sull’argomento, le tue osservazioni, il tuo sapere in quanto tale, le tue opinioni su tutto questore tue idee… Però metti tutte queste cose che ti appartengono NELLE STORIE, NEI RACCONTI, ELIMINANDO TE STESSO (tranne quando prendi parte all’azione in prima persona). E QUESTA SARÀ L’ATMOSFERA, E QUEST’ATMOSFERA SARAI TU, CAPISCI, TU, TU! solo allora sarai un artista; se non fai così, resterai un artigiano”.
“Non scriva mai un racconto al calor bianco. Le stufe dell’inferno sono piene di manoscritti non pubblicati che sono stati scritti al calor bianco.  Sviluppi l’ambientazione. Ci metta del colore locale. Sviluppi i suoi personaggi. Faccia in modo che i suoi personaggi diventino reali per i lettori. Deve uscire da se stessa ed entrare nella mente dei lettori per capire quale impressione ricavano dalle parole che ha scritto. Ricordi sempre che non sta scrivendo per se stessa ma che sta scrivendo per i suoi lettori”. 

Show don't tell d'altri tempi

“Non spiegare al lettore la filosofia della strada (tranne che nei punti in cui partecipi davvero alla storia in prima persona). Non gliela spiegare. No. No. No. Piuttosto FA’ IN MODO CHE SIANO I TUOI PERSONAGGI A SPIEGARLA ATTRAVERSO I LORO GESTI, LE LORO AZIONI, I LORO DISCORSI E così via. Allora, e solo allora, starai scrivendo narrativa e non un saggio sociologico riguardante un certo substrato della società”.

Tre cose sono importanti...

“Per avere successo come scrittore sono necessarie in positivo tre cose.
In primo luogo, lo studio e la conoscenza della letteratura che oggi viene prodotta e distribuita sul mercato.
In secondo luogo, la conoscenza della vita.
In terzo luogo, una filosofia operativa di vita.
In senso negativo, direi che la migliore preparazione per uno scrittore sia rifiutare rigorosamente di accettare alla cieca i canoni dell’arte letteraria così come sono formulati dagli insegnanti di letteratura al liceo e dagli insegnanti di letteratura e di composizione all’università”.

Infine, London dà anche una sorta di regola per i tempi di scrittura. Suggerisce di scrivere mille parole al giorno e portare avanti il lavoro per tre mesi, con una pausa di un mese.
“Mille al giorno è una velocità magnifica, finché lo scrittore è soddisfatto di quelle mille man mano che le sforna”.
“... E di scrivere per tre mesi e riposare per il successivo”.

Da ogni articolo e ogni lettera trapela una consapevolezza di sé da autore maturo, che ha lavorato anche 19 ore al giorno sui suoi testi, ma anche di chi ha vissuto una vita senza mai risparmiarsi, all'insegna dell'avventura.
Insomma, mi sono innamorata subito del suo punto di vista sulla scrittura, ricordando con un pizzico di nostalgia i suoi bellissimi romanzi letti decenni fa.

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