Ma esiste una scuola così? E funziona?
In Danimarca vicino a Copenaghen, per la precisione a Hellerup, c'è una scuola dalle cui finestre si può vedere il porto industriale di Copenaghen. La scuola, costruita nel 2003, nacque come proposta molto innovativa: disegnare un nuovo spazio di apprendimento per gli alunni del comune di Hellerup che avrebbero frequentato l Folkeskole (scuola a ciclo unico che accoglie alunni dai 6 ai 16 anni).
Il nuovo ambiente di apprendimento vede gli alunni al centro dello spazio, liberando la scuola dai retaggi del modello tradizionale della scuola di massa. Nel nuovo spazio non c’è l’aula-classe, intesa come un microcosmo chiuso, fatto di convenzioni e meccanismi consolidati. Così non c’è posto neanche per il banco, inteso come tavolo su cui scrivere e leggere soltanto per confezionare saperi di breve durata, che si disperdono dopo le interrogazioni. La scuola è fatta di “case” interne. Gruppi di alunni di tre “classi” di età contigue condividono una casa con una propria cucina, aree per il relax con grandi cuscini, tavoli e zone per il lavoro individuale e di gruppo.
La “home-base” è una area esagonale non molto grande, quanto basta affinchè il docente e il suo gruppo-classe possano incontrarsi e sedersi informalmente sui gradoni dell’esagono per condividere le indicazioni del lavoro da svolgere, i dubbi, i momenti di sintesi e la condivisione dei percorsi. Accanto alle case in cui trovano dimora più gruppi classe esistono degli spazi unici per tutti gli alunni. E’ il caso dal Kulturium, un grande atelier a disposizione di alunni e docenti, delle aree laboratori ali (l’Opus come atelier musicale, il laboratorio con attrezzature e strumentazioni specialistiche o il Naturium per le lezioni di fisica, chimica e biologia) o ancora dell’Universum. L’Universum è l’area della conoscenza, dove gli alunni possono attingere a fonti informative di ogni tipo: biblioteca, Internet e altre risorse che possono risultare utili per il percorso di studio. L’area riservata ai docenti e ai pedagogisti è contigua agli spazi in cui lavorano gli alunni, nell’ottica della presenza e vicinanza continua, dotata degli strumenti di lavoro necessari ai docenti ed è adiacente alle aree in cui lavorano i ragazzi.
Gli spazi sono flessibili e una grande scala attraversa in verticale i piani della scuola. Anche le scale non sono scale, sono considerate parte dello spazio abitabile dove i ragazzi possono incontrarsi, sedersi, confrontarsi con i compagni e con i docenti. I computer sono sistemati in gruppi formati da 4 o 5 unità. Lo spazio è organizzato per essere aperto e modificato in qualsiasi momento. L’arredamento modulare serve a creare contesti diversi e appropriati. Si puo’ allestire un piccolo teatro o un finto set di uno studio televisivo. Ciascun alunno ha un proprio piano di studi, aggiornato di comune accordo tra docente e ragazzo: il docente discute con l’alunno degli obiettivi da raggiungere, dei progressi fatti e di come continuare in un percorso di crescita continua. Gli alunni hanno poi un proprio portfolio che raccoglie i lavori fatti costruendo passo dopo passo il percorso di avanzamento di ciascuno.
I momenti di spiegazione frontale non sono omnicomprensivi: la mattina il docente si riunisce con il suo gruppo di alunni nella “home-base” per circa venti minuti per riepilogare lo stato di avanzamento e concordare le attività da svolgere nelle ore successive. Dopo il momento di plenaria i ragazzi escono dall’esagono e cercano un’area ad hoc per svolgere le attività previste.
Al termine dell’anno l’obiettivo trasversale dei docenti è che gli alunni sappiano lavorare sia autonomamente da soli, sia e assieme ai compagni. Ciò che salta più all’occhio sono i bambini che si muovono su e giù per la scuola, bevono l’acqua dal rubinetto del lavandino, aiutano il cuoco a preparare la tavola, studiano in coppia seduti sulle scale. Non mancano quelli che si spostano a bordo di uno skateboard o di un monopattino... eppure non c’è caos, non c’è confusione. La sensazione insomma è di essere in un unico grande appartamento, nel quale vive una grande famiglia.
FONTE: Indire
Il video che segue parla di questa scuola.
Allora, ragazzi, che ne pensate di una scuola così?
