Ci sono sensazioni che è difficile descrivere, eppure Meg Ryan riesce perfettamente a descrivere una pera, quando la ascolti pensi... "giusto, è così!"
Così quando leggi "La scuola degli ingredienti segreti", quando ti imbatti nelle vite che quel romanzo racconta, mescolandole a ricette, a piatti, a sensazioni olfattive e non solo, pensi "è proprio questo che succede...". In maniera del tutto stupefacente Erica Bauermeister riesce a mettere sulla carta odori sapori e gesti così definiti che ti sembra di essere in quella cucina, e anche in quella vita. Perché in questo corso di cucina ci sono vite e storie, che attendono la loro occasione, il loro ingrediente, salvo scoprire di essere loro stessi un ingrediente segreto, e di trovare nella cucina ciò che manca alla loro vita. Come in una ricetta vera e propria, l'aggiunta di una spezia o la preparazione particolare dà un nuovo gusto, un nuovo sapore e aiuta a condividere il piatto con qualcuno.
L'ho preso in mano con timore, perché in questo periodo non avevo voglia di storie strappalacrime, o di sdolcinatezze condite ad arte nell'ambientazione di una cucina e ho trovato una narrazione fluida e sensualissima, che ti fa rimanere incollata fino all'ultima pagina, e quando arrivi in fondo a chiudere il libro, come dopo un pasto lento e pieno di sensazioni, rimpiangi l'ultima forchettata e vorresti tenere più a lungo dentro di te quel sapore.