La Preside dell’Istituto “Fate riflettere i vostri figli educandoli alla pace e non alla vendetta”
Stornara (27/01/2014): Oggi, Lunedì 27 Gennaio 2014, per il mondo intero è una giornata buia di ricordi e dolori. L’orrore compiuto dal feroce “criminale di guerra” Adolf Hitler, resta ancora impresso nel cuore e nella carne di ogni cittadino, sia esso cattolico, ebreo o musulmano. Non c’è distinzione in questo abominio compiuto nella “Seconda Guerra Mondiale” e non ci dobbiamo assolutamente chinare a quelle minacce “neo naziste” che alcuni movimenti di odio razziale “esprimono” nei confronti di nostri fratelli.
Quest’oggi, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale “Papa Giovanni Paolo I” di Stornara, in collaborazione con la Biblioteca Comunale, si sono riuniti nell’Auditorium Comunale per ricordare “le Vittime dello sterminio nazista”. Non ci sono parole, solo tanta commozione, nel vedere quelle foto che facevano da sfondo alle decine di ragazzi della Scuola Elementare e Media di Stornara, foto che ricordano “l’odio” provato verso coloro, che non avevano colpe e volevano annunciare e amare “Dio”.
Una commozione profonda, lacrime che uscivano sole dalle decine di persone presenti nell’auditorium, per ricordare le vittime dello sterminio. “Una sepoltura negata” recitava un diapositiva dietro al “coro dei ragazzi”, che cantavano l’inno dedicato alla nostra città e alle centinaia di giovani presenti nel nostro paese. Infatti, l’inno incitava alla pace con parole bellissime scritte con il cuore, che dicevano alla gioventù stornarese “forza ragazzi, perché andare via, Stornara è perfetta cosi. Lanciamo tutti insieme un grido di pace”. Queste parole accendono una fiamma nascosta, presente in ognuno di noi, che avvolte dimentichiamo a causa di un mondo troppo “globalizzato e tecnologico”.
Momenti di commozione, che i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Stornara, sono riusciti a donare alla cittadinanza presente nell’Auditorium. Il flauto dei ragazzi, suonava canzoni di pace e gioia, ma a suonarlo non era la bocca, ma il cuore dei ragazzi, un cuore che oggi si ferisce nel vedere tanto orrore e tanto odio, che poi si rimargina con gli annunci di pace.
La Dirigente Scolastica, Professoressa Rosa Carlucci, ha introdotto e spiegato agli attenti alunni e genitori, qual è stato l’obiettivo della Scuola con l’odierno ricordo alle vittime dello sterminio nazista. “La memoria deve essere sempre accesa e deve ricordare un passato, che non deve essere dimenticato da nessuno, affinché simili eventi disastrosi non accadano più”. La Preside augura a tutti noi di “non dover mai sopportare simili atrocità e invito tutti voi genitori all’educare i vostri figli alla riflessione, alla pace e non alla vendetta”.
Per restare tra i dirigenti scolastici, la Professoressa Caterina Pugliese ex Preside di Stornara, nel suo breve intervento legge parole bellissime di Elisa Springer, per poi terminare e congedare i ragazzi con una bellissima frase “Grazie per la vostra sensibilità, provata quest’oggi dinanzi a quest’orrore, speriamo tutti in un mondo di pace, gioia e solidarietà, impegnandoci noi per primi nel nostro piccolo”.
Importantissimo, pieno di significato l’intervento del Vice Sindaco di Stornara Brigida Andreano, che auspica in una partecipazione ancora più profonda, dicendo “Con questa giornata, gli alunni diventino testimoni, in maniera energica ed attiva, per le future generazioni ( e quindi che non resti nel dimenticatoio dell’esperienza scolastica) con la ferma consapevolezza di quello che è accaduto e di quello che può accadere in difesa di tutte le forme di emarginazione e maltrattamenti dell’essere umano. Certo, vedere e ricordare queste atrocità è brutto, ma la semplicità deve essere impressa nell’anima di ognuno di noi, per contrastare simili eventi”.
Ecco, la giornata del ricordo delle vittime della Shoah deve vivere con noi ogni giorno, per garantire e garantirci serenità per tutti i nostri giorni. Vogliamo citarvi una bellissima frase di Elisa Springer “Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. E allora, se la mia testimonianza, il mio racconto di sopravvissuta ai campi di sterminio, la mia presenza nel cuore di chi comprende la pietà, serve a far crescere comprensione e amore, anch’io allora, potrò pensare che, nella vita, tutto ciò che è stato assurdo e tremendo, potrà essere servito come riscatto per il sacrificio di tanti innocenti, amore e consolazione verso chi è solo, sarà servito per costruire un mondo migliore senza odio, né barriere. Un mondo in cui, uomini liberi, capaci e non schiavi della propria intolleranza, abbattendo i confini del proprio egoismo avranno restituito, alla vita e a tutti gli altri uomini, il significato della parola Libertà. Oggi ho compreso che Dio mi ha concesso di liberarmi dalla prigionia del passato, attraverso le pagine di questo libro (L’Eco del Silenzio)”.