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La scuola educa o istruisce?

Da Caffenero

arteA fine anno, guardando cosa resta in sospeso del programma, il dubbio viene: la scuola educa o istruisce? Durante le vacanze scolastiche vengono delegate ai genitori le materie non trattate durante l’anno. Siete caduti dalla sedia? Riprendetevi perché è così, ma c’è dell’altro.

Avviso sul diario: “Fare a casa durante l’estate le pagine del libro riguardanti informatica in quanto non è stato possibile svolgere il programma durante l’anno“. Vediamo il lato positivo: non sono insegnanti che si fanno prendere dall’ansia di arrivare alla fine. Così è stato al termine della prima, delegando a casa l’insegnamento del corsivo con la stessa motivazione, così è stato alla fine della seconda, lasciando ai genitori l’insegnamento delle tabelline dopo il 7, così è quest’anno con l’informatica.

Mi chiedo: ma a quei bambini, che conosco, che non vedono i genitori perché hanno due lavori con i turni uno attaccato all’altro, chi la insegnerà informatica quest’estate? quelli che invece un pc non ce l’hanno proveranno sul retro di una pentola?

Questi sono i nativi digitali, giusto? Io come mamma lo so, ma la scuola lo sa? la Scuola forse sì, dato che ha richiesto inserire la materia nel programma, ma poi….

Queste sono le materie ufficialmente non svolte. Passiamo a quelle lasciate nell’oblio: ginnastica. Una volta non si può andare in palestra perché c’è un compito da finire, una volta i bambini sono irrequieti, una volta per punizione, una perché la palestra deve essere pulita, una perché sono stati in cortile durante l’intervallo. Correggetemi se sbaglio: ginnastica è inserita nel programma perché educa al coordinamento, al rilassamento, alla consapevolezza del proprio corpo, giusto? Tutto questo un bambino lo impara perché scende dal cielo stando in giardino? Povero “mens sana in corpore sano”, meglio sgridarli perché non stanno seduti al banco.

Le sminuite: musica e arte. Fino all’anno scorso c’era un piccolo corso di strumento e ballo con un docente esterno, da quest’anno non c’è più e funziona così: per musica hanno cantato “Jingle Bells” – fine – per arte hanno disegnato liberamente. Mi piace lasciare i bambini a se stessi perché scoprano da soli le cose, ma qui siamo allo stato brado.

Tiriamo le somme. Come mamma so che mio figlio come tutti gli adolescenti arriverà a mettere lo sport prima della scuola, vivrà attaccato al pc e con gli auricolari fissi nelle orecchie per ascoltare musica. Il suo mondo è quello. Lo è per molti ragazzi, perché dimenticarsene e lasciarli andare da soli? Cos’è l’educazione se non ti insegna a scegliere, apprezzare ed essere protagonista delle tue scelte. No, quello fa parte di un mondo che è fuori, lontano dalla scuola, nelle quattro mura dell’aula si imparano le sottocategorie degli insetti, la composizione del caglio e i nomi delle nuvole, non importa a nessuno quando come e con che testa le guarderanno.

Lo so: è figlio mio, queste osservazioni le faccio perché ho una mia visione del mondo e probabilmente a milioni di altri genitori non importerà niente di tutto questo, però temo che se scuola e realtà si separano prima o poi gli effetti arrivano.

Prendiamo nota, cercheremo di colmare i buchi durante l’estate.

N.B.: A tutti gli insegnanti che normalmente attaccano questi post sulla scuola che non funziona dico: “Buttateli fuori voi questi insegnanti”, io faccio la mia parte di mamma.


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