La scuola ricomincia, ripartiamo dunque dalla scuola.
La realtà scolastica che vivo e conosco non è tra le più problematiche; personalmente posso dire di avere contatti con numerosi docenti tutti molto validi, tutti molto coscienziosi e scrupolosi; per loro i ragazzi non sono numeri, nè scocciature, ma impegnativi personaggi che rendono la vita tra i banchi di scuola effettivamente varia, complessa, intrigata, imprevedibile a volte, e detta con una sola parola, mai banale.
Purtroppo mai come in questo momento si sta ricominciando a fatica; la fatica di chi rischia di non rimanere tra questi banchi, la fatica di chi rischia come la sottoscritta, nemmeno di rientrarci, e la fatica di poterci restare ma con grosse penalizzazioni, con realtà oggettive che non favoriscono per nulla il buon insegnamento, le buone intese, lo sviluppo nell’apprendimento ed il recupero delle lacune formative che sono il vero mare magnum di questo mondo.
Mi viene spontaneo il riferimento a quando ero studente io stessa; negli anni 60/70, praticamente un altro emisfero….
A scuola il maestro era ancora il maestro, nella società soprattutto l’insegnante era qualcuno che aveva studiato e che andava rispettato (che idiozia, questa, come dire che chi non ha avuto la fortuna di studiare non dovrebbe solo per questo meritare tutta la nostra doverosa considerazione).
Oggi nella società italiana l’insegnante è nella comprensione comune un lazzarone, uno che bisogna stargli addosso e dargli a lui stesso i voti, i cosiddetti meriti conquistati a suon di ubbidienza ed osservanza delle leggi, delle norme; si è fatta una riforma che nella accezione degli addetti ai lavori è servita più che altro a creare disoccupazione, lasciando fuori dall’organico migliaia di precari che evidentemente nelle classi ci andavano solo per rubare soldi al governo.
In compenso le classi sono lievitate, si parla di ventotto/trenta alunni per gruppo.
Scarseggiano gli insegnanti di sostegno, là dove solo l’anno scorso venivano garantiti.
Però si parla di bocciatura in caso di un voto in condotta insufficiente (come per dire che è solo con una maggiore disciplina che si può combattere il bullismo).
Non tocchiamo il tema dei libri di testo che sembrano essere un’ autentica sciagura per chi ha più figli che devono andare a scuola.
E’ vero, i libri costano, soprattutto i vocabolari, ed è anche vero che si cambiano troppo in fretta e che ce ne sono troppi, di variabili e di varianti, ma ragazzi miei, genitori santissimi, dove lo mettiamo il bisogno di sapere, come lo calcoliamo, che priorità ha nella nostra economia familiare? C’è semmai necessità di una sana politica editoriale in campo scolastico; e poi ci sono i Libracci, che ritirano l’usato e lo rivendono: e poi adesso arriva anche internet che potrebbe dare un contributo notevole alla riduzione dei costi…insomma, bisogna ridurre i costi, non certo ridurre i libri! Si può a tal proposito seguire l’esempio della scuola di Borgaro Torinese, affatto stupida e senz’altro interessante.
E nel frattempo cosa dicono gli alunni, cosa ne pensano loro del loro presente culturale e del loro futuro lavorativo? Cosa dicono loro dei loro maestri?
Ricordo non certo per caso il Movimento degli insegnanti appena nato nella rete; ricordo il Manifesto intitolato a chi insegna e che sta girando per il mondo tradotto in sempre più numerose lingue.
Lo voglio ripresentare in tutta sua freschezza e la sua maestà, in tutto il suo candore e la sua consapevolezza, esso recita:
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l’esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi continuamente.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.
9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi subiscano.
12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com’è, ma non a subirlo lasciandolo così com’è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.
Bene, visitatelo da voi stesso nel sito che lo ospita come la sua perla più preziosa.
Quando penso alla scuola mi ritrovo davanti il passato quando si dava la possibilità a docenti incompetenti di dettare legge, di seminare ingiustizie e prevaricazioni; e mi ritrovo davanti il presente fatto di una miriade di professionisti che ai ragazzi danno veramente la vita, nel senso che danno le loro energie migliori.
Chiedo di essere tra questi professionisti.
Vorrei avere la mia occasione.
Ma un Ministero che chiude le porte e le finestre e le strade sostenendo di promettere novità, rinnovamenti addirittura epocali e quant’altro, sa ancora permettere questo?
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