5 dicembre 2013 Lascia un commento
La seconda scuola di Vienna rappresentata appunto da Schoenberg, Berg, Webern, il primo maestro degli altri due, forse innanzi agli occhi della storia piu’ collega che padre, precursore e in cio’ il suo grande merito ma senza lo sviluppo teorico e la maggior coerenza dimostrata in seguito dai suoi allievi.
Ad ogni modo i capitoli sono tre come i protagonisti, oltre ad un indice delle opere necessario in epoca pre-web in data alla sua pubblicazione ma che anche oggi ha una sua importanza, anzi si fa consultare meglio di qualunque sito.
Inutile riassumere e commentare quella che non altro che storia o cronaca, semmai e’ interessante notare come un riassunto in fondo nemmeno troppo breve sulle vite dei tre musicisti, aiuti a contestualizzare genesi e sviluppo di una tecnica, la dodecafonia, piuttosto che le biografie dei tre o meglio le loro storie e i loro trascorsi funzionali all’evoluzione di uno stile compositivo. Sono presenti accenni tecnici appena necessari alla comprensione del testo, talvolta complicati senza pero’ strafare verso barocchismi teorici utili solo agli iniziati che comunque non arriverebbero mai a un testo introduttivo come questo.
Tre differenti autori per i tre artisti e tre stili simili ma diversi in quanto Neighbour nel suo saggio e’ il piu’ biografico e meno tecnico quando forse un po’ di tecnica in piu’ non avrebbe guastato, Perle con Berg, alterna la vita con le opere forse in modo non troppo lineare per quanto dei tre resti il piu’ equilibrato tra tecnica e descrizione, mentre Griffiths liquida la storia di Webern in poche pagine approfondendo invece lo stile musicale senza troppo riguardo al lettore non specializzato.
Come per altri volumi della collana, un bel punto di partenza.