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La semplicità suggestiva di un moderno filosofo

Creato il 09 agosto 2012 da Af68 @AntonioFalcone1

La semplicità suggestiva di un moderno filosofoHo conosciuto Claudio Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia a Bergamo, nonchè docente di Storia dello Spettacolo presso la Terza Università della stessa città, nell’estate del 2009, in occasione della presentazione presso la Bibliomediateca Comunale Armando la Torre di Siderno (RC) del suo bel libro di poesie Giovinezza addio (1974-1994-Diario di fine ‘900 in versi).

Intervistandolo ed approfondendone la conoscenza, ho avuto modo di scoprire ed apprezzare sempre di più nel corso di questi ultimi anni una personalità a dir poco unica: un moderno filosofo che fa della filosofia il punto centrale del suo personale discorso intellettuale, avvalendosi di un affascinante percorso interdisciplinare che lo porta ad affrontare varie tematiche con originalità e sempre con coerenza e lucidità di pensiero, a partire da quel pop, diminutivo di popular come ha sempre tenuto a precisare, da vedersi come un termine non a valenza riduttiva bensì estensiva, il cui linguaggio ha studiato e criticato con particolare riferimento alla musica “leggera”.

La semplicità suggestiva di un moderno filosofo
Da ricordare al riguardo la trilogia musicale L’appuntamento (cd e dvd) e le sue “lezioni-concerto”, tenute sul territorio fra Scuole, Terza Università, Centri Culturali e svariati luoghi del quotidiano, confluite quest’anno (31 marzo-31 luglio) in un inedito “laboratorio” volto a sfruttare le potenzialità della rete, Working Class, suggestivo web-concert tematico, ideato e interpretato dal professore lombardo, cinque percorsi scelti fra le famose lezioni-concerto tenute sul territorio fra Scuole, Terza Università, Centri Culturali e svariati luoghi del quotidiano e tuttora visibile sul suo sito (www.claudiosottocornola-claude.com).

La semplicità suggestiva di un moderno filosofo
Ieri, mercoledì 8 agosto, presso il Salotto Letterario Calliope della Libreria Mondadori di Siderno, si è svolto un’interessante incontro, Il sacro e il popular fra tradizione ed eversione nel tempo del pensiero debole, sulla base dell’ultima opera di Claudio, I trascendentali traditi, nato dall’esigenza di puntualizzare ulteriormente quella lucida disamina protesa ad individuare un senso della vita che possa essere condiviso da tutti gli uomini, presente nella precedente trilogia Il pane e i pesci, considerata come il punto d’arrivo del suo personale percorso di ricerca, volto ad analizzare ed interpretare la realtà alla luce di profondi cambiamenti susseguitisi in questi ultimi tempi (dalla crisi dei valori degli anni’80 al recente fenomeno della globalizzazione con le sue appendici della multiculturalità e dei fenomeni migratori), affrontando una volta per tutte l’ormai dominante “pensiero debole”.

La semplicità suggestiva di un moderno filosofo
Dopo l’introduzione di Rossella Scherl, scrittrice (Le ragioni di Nora, Laruffa, 2010), ho chiacchierato sui suddetti temi con Claudio e sono rimasto piacevolmente sorpreso, oltre che dalla sua già conosciuta capacità affabulante e piacevolmente esplicativa, dalla notevole attenzione del pubblico presente in sala, non propriamente numeroso ad essere sinceri, causa una scarsa attenzione della realtà locale a pubblicizzare l’evento, ma, come ho avuto modo di constatare in chiusura, estremamente affascinato e coinvolto dai vari temi affrontati.

La semplicità suggestiva di un moderno filosofo
Ecco perché, a parere mio, nel nostro territorio andrebbe valorizzata ogni manifestazione culturale, non solo quelle legate a fenomeni locali, senza avere timore d’affrontare tematiche ritenute, impropriamente, di nicchia, per soli “addetti ai lavori”: il tutto nell’ ottica di un sano e costruttivo confronto intellettuale, considerando che in realtà, vox clamantis in deserto, la gente, sempre secondo il mio pensiero, chiede solo d’essere adeguatamente stimolata sui temi che realmente possano affascinare e coordinarne la volontà partecipativa, quali possono essere anche quelli trattati ieri, il quotidiano e le sue implicazioni, il rapporto con il senso del sacro non ridotto a giornaliera ritualità, pensiero debole e popular, in particolare se affrontati e descritti con chiarezza e semplicità espositiva, pur nel loro apparato apparentemente complesso.


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