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La senatrice casca dal pero e chiama la polizia

Creato il 13 agosto 2012 da Albertocapece

La senatrice casca dal pero e chiama la poliziaAnna Lombroso per il Simplicissimus

“Sabato sera io ed alcune volontarie dell’Auser (associazione di volontariato che ha la propria sede nella pineta di ponente di Viareggio) siamo rimaste “assediate” in pineta, nella nostra sede da un gruppo di extracomunitari che da anni sono attivi in quei luoghi (probabile manodopera di locali e più organizzati delinquenti che lucrano anche sulla situazione di difficoltà di altri esseri umani)….dopo varie telefonate, nè i Carabinieri (che molto gentilmente ci hanno fatto notare che la zona non era in quella sera di loro competenza), nè la Polizia (che ha dichiarato di non avere nemmeno una pattuglia in quel momento presente a Viareggio), nè i Vigili sono prontamente intervenuti”.

A denunciare il fattaccio non è un viaggiatore ottocentesco in pellegrinaggio in Italia, nemmeno una pensionata dedita alle opere di bene che esce di casa per il vespro. Si chiama Manuela Granaiola ed è una senatrice del Pd la “sequestrata in pineta” che denuncia vibratamente l’accaduto in una lettera inviata al Ministro dell’interno, al Prefetto della Provincia di Lucca., Al Commissario del Comune di Viareggio, al dirigente dei Carabinieri di Viareggio, al dirigente della Polizia di Stato di Viareggio al Dirigente dei VV-UU di Viareggio, e che prosegue: “si tratta di un fatto gravissimo che questa volta diviene pubblico grazie al mio ruolo istituzionale; ma mi domando quante volte normali cittadini hanno dovuto sopportare situazioni simili nel più assoluto silenzio ed abbandono. Continuo caparbiamente a domandarmi come mai un parco in centro della città da dopo le ore 20, in estate ed in una località turistica, debba divenire zona a rischio, fonte di paura od insicurezza. E’ evidente che occorre reagire”.

Non so voi, ma io trovo sempre sbalorditiva la distanza siderale che separa i nostri rappresentanti da noi, dalle nostre esistenze, dai nostri bisogni, dalle nostre miserie. Lontananza che si colma sorprendentemente solo nel raro caso in cui gli eletti vengano tramortiti dai colpi inattesi della crudele realtà che si presta estemporaneamente alla funzione di “livella”.
Eh si ha proprio ragione la senatrice, bisogna reagire. Peccato che la scoperta delle inadeguatezze, delle carenze, delle assenze si verifichi tramite choc imprevisto con un lieve ritardo rispetto all’ubbidiente approvazione da parte del suo partito della spending review che taglia le spese della sicurezza con il blocco delle assunzioni per oltre 18.000 unità nei corpi di polizia, conferma l’ipotesi di chiusura delle Questure e dei presidi provinciali delle altre forze di polizia. Il cosiddetto processo di razionale riorganizzazione della spesa prevede da oggi al 31 dicembre 2015, un taglio degli investimenti per la sicurezza per un ammontare di 618 milioni di euro, con una contrazione” degli investimenti e della relativa spesa che comporta un taglio dell’organico che nel 2015 ammonterà a n. 18.755 unità. La riduzione dell’organico della Polizia di Stato per le mancate assunzioni dal 2012 al 31 dicembre 2015 ammonterà a 7 mila poliziotti, mentre il blocco del turn over indurrà pesanti ricadute anche sull’innalzamento dell’età media delle forze dell’ordine.
Le forze di polizia erano già pesantemente in sotto organico (per la sola Polizia di Stato, oggi, esso ammonta a 16 mila unità in meno, un vuoto che salirà entro il 31 dicembre 2015 a meno 22 mila agenti), determinando un vero stato di crisi con la chiusura di numerosi presidi di sicurezza sul territorio.

Ma forse al voto in Senato la sdegnata Granaiola non c’era, forse ritiene di non avere il dovere di conoscere gli effetti del voto suo e del suo partito. Forse non ha nemmeno letto le tante notizie, che hanno magari avuto meno risonanza sulla stampa della sua disavventura, su città di province che si tassano per pagare la benzina delle macchine della polizia, su investigatori che pagano di tasca propria indagini, ed anche di vittime di rapine sulla Cortina d’Ampezzo che aspettano che arrivino i nostri per quaranta minuti. E non avrà ritenuto di non essere tenuta ad informare sul numero e i costi di personale delle forze dell’ordine adibito a usi impropri: fare i tassisti per ipotetiche starlette, accudire improbabili bersagli di partito, spingere carrelli del centro commerciale, avvicendarsi in alberghi di località turistiche, metti mai che un eletto voglia comprarsi una mensola o farsi un bagno di mare.

Eh si, diventano vipere solo se li toccano dov’è il loro debole, la loro personale sicurezza, i loro personali privilegi, le loro personali enclave, quando li colpisce un destino ingiusto se vuole renderli uguali a noi.
Così distratta dalle bande degli spacciatori in bicicletta in pineta la Senatrice non si è accorta che le hanno commissariato il Comune per incompetenza e non solo, che la Versilia è uno delle nuove geografie delle incursioni della camorra e delle organizzazioni attive nel mercato dell’usura, che la malavita straniera sta stringendo alleanze con i clan italiani che si stanno infiltrando nel tessuto sociale e economico della regione, tutti dati facilmente accessibili in una ricerca di recente pubblicazione promossa dalla Regione Toscana e da “Avviso Pubblico”.
Però ha ragione, bisogna reagire. Liberandoci da incompetenti, irresponsabili, inadeguati, intenti solo alla difesa delle loro superiorità, delle loro rendite di posizione, dei loro recinti confinati dentro muri di disuguaglianza e inquità.


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