Roma, 22 gennaio 2015 – «Sulle depurazioni e sulle infrastrutture idriche in Italia si inseguono dichiarazioni, numeri, proclami. Di certo c’è che è in arrivo una terza condanna europea per non aver rispettato i termini per l’attuazione della Direttiva 91/271/CEE. Da quando siamo in Parlamento seguiamo la vicenda degli impianti di depurazione, denunciando già nel 2013 il fatto che ci siano circa 2500 comuni fuorilegge e sotto infrazione per mancata depurazione degli scarichi urbani e che inquinano fiumi e tratti di costa», lo sottolineano i deputati del M5S in Commissione Ambiente.
«Ora che tutte le proroghe sono scadute e che è in arrivo la terza condanna, leggiamo di 3 miliardi di euro stanziati ed inutilizzati. – denuncia la deputata Federica Daga, prima firmataria di un’interrogazione parlamentare – Siao stanchi di attendere che il fondo previsto dall’articolo 7 comma 6 dello Sblocca Italia venga attivato, cosa impossibile visto che al momento la norma a detta dello stesso Ministero risulta inattuabile. Per questo abbiamo depositato una interrogazione urgente in cui chiediamo che venga fatta chiarezza da parte del Ministro dell’Ambiente Galletti».
La lista degli impianti commissariati è lunga, come si legge nel sito #Italiasicura: Grassano, Irsina, Latronico, Marsico Vetere, Matera, Pisticci in Basilicata, Crotone, Castrovillari, Montebello Jonico, San Calogero, Fidaldelfia, in Calabria, Ischia, Napoli Est, Mondragone in Campania, Cervignano, Rivignano, Pordenone, Sacile in Friuli Venezia Giulia, Roma nel Lazio, Bari Ovest in Puglia, Thiene in Veneto, Misterbianco, Augusta, Adrano, Campobello di Mazara, Carlentini, Mazara del Vallo, Messina, Santa Flavia, Scordia, Militello Val di Catania, Vittoria Scoglitti, Acireale, Caltagirone, Patti, Capo d’Orlando, Castellammare del Golfo, Cefalù, Furnari, Gioiosa Marea, Macchitella, Marsala, Mascali, Misilmeri, Niscemi, Palermo, Ragusa, Sant’agata di Militello, Terrasini, Torregrotta in Sicilia.
Sono stati commissariati con DPCM di nomina senza che nemmeno ne sia stata data la corretta informazione ai cittadini che da anni attendono la realizzazione di queste opere.
«Vogliamo informazioni certe circa il rischio effettivo di ricevere la terza condanna, per inadempienza relativamente alla Direttiva 91/271/CEE sui sistemi di colletta mento e depurazione delle acque, da parte della Commissione Europea e l’eventuale ammontare; vogliamo conoscere i tempi in cui il Ministero si impegna a dare attuazione all’Odg Daga 9/03444-A/182 approvato lo scorso 19 dicembre 2015 e relativo ai 3,5 miliardi stanziati per depurazioni e fognature negli ultimi quindici anni e mai spesi; e i tempi in cui il Ministero si impegna a dare attuazione all’Odg Daga 9/3262/40 approvato lo scorso 4 agosto e se il fondo previsto dal DL 133/2014, con una norma di fatto inattuabile, sarà sbloccato nei prossimi mesi».
«Inoltre – conclude la Daga – vogliamo sapere se il Ministro è in grado di fornire un quadro completo della situazione depurazioni e fognature in Italia e dei fondi necessari sia per affrontare la situazione sia per pagare quanto richiesto dalla Commissione Europea, con annesso piano d’azione; i n che modo, da chi e con quali fondi verranno pagate le sanzioni previste dalla Commissione Europea, che rischiano di far gravare sulle casse dei comuni le inadempienze dei gestori; e se il Ministro intenda fornire aggiornamenti in relazione all’utilizzo dei poteri sostitutivi con conseguente commissariamento già avviato per 8 regioni e in base a quali criteri sono stati predisposti tali commissariamenti e con quali tempistiche i commissari nominati dovranno provvedere alla realizzazione delle opere».
Scritto da M5S Camera News pubblicato il 22.01.16