Magazine Famiglia
Ieri sera ho incontrato vicino a casa una persona che ha aiutato moltissimo Samuele nel suo percorso di quest'ultimo anno. Una persona sparita, d'improvviso, qualche tempo fa. Un fiume di parole, mi ha spiegato con schiettezza che la sparizione era dovuta alla lotta per una malattia. Un tumore. Con un sorriso preso in prestito dal Sole ma con gli occhi lucidi a un passo dal piangere mi ha chiesto di Paola e Samuele.
Sono corso in casa e ho chiesto a tutti e due di uscire, ho detto a Samu che c'era una sorpresa per lui, gli ho chiesto di fare un disegno. Era stanco e assonnato, ha disegnato e poi ha scelto un palloncino da regalare a questa persona X, mi chiedeva in continuazione chi fosse, io però ripetevo che si tratava di una sorpresa.
Di fronte a questa persona ha fatto il "vergognoso", si nascondeva, ha addirittura tentato la fuga appena consegnato il disegno. Era stanco ma era come se avesse la percezione della sofferenza. In tutto questo, prima di salutarci, visto che stavamo andando via portandoci dietro il palloncino, ha preteso con determinazione che anche quel piccolo regalo fosse consegnato. Poi si è girato di nuovo stringendosi forte a me.
Ecco, quel pretendere di consegnare il regalo, quella determinazione, mi ha fatto capire quanto Samu abbia compreso la situazione e quanto abbia paura di perdere questa amatissima persona. Era come se si proteggesse dal dolore ma era come se fosse totalmente consapevole - nonostante nessuno gli abbia detto niente - della malattia, della gravità.
Sono piccoli ma sono centomila volte più sensibili dei grandi.