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La Sentinella: intervista a Claudio Vergnani

Creato il 02 aprile 2015 da Erika Zini @erika_zini

Doveva uscire il 4 novembre (qui trovate la mia anteprima), da allora la mia mente curiosa è al lavoro su La Sentilla, nuovo libro di Claudio Vergnani (Gargoyle Books) e siccome la data di uscita è PROPRIO OGGI perché non festeggiare con una bella intervista così da arrivare preparati in libreria?

Il sempre paziente autore - le mie deadline sono a dir poco strette - ha acconsentito a rispondere a cinque domande spoiler-free per farci immergerci nelle atmosfere distopiche del suo ultimo romanzo. A proposito: avete notato il cambio di copertina? Che ne pensate? Quale preferite?

In attesa di finire la lettura (sì, ho appena iniziato, sono a pagina 111...) e potervene parlare approfonditamente, grazie alle sue risposte scopriremo l'ambientazione, da dove ha tratto ispirazione e molto altro. Enjoy!

La Sentinella: intervista a Claudio Vergnani
Titolo: La Sentinella
Autore: Claudio Vergnani
Editore: Gargoyle
Collana: Gargoyle Books
Pagine: 462
Prezzo: E. 17,00 cartaceo ( E. 15,43 su Amazon)
Data di uscita: 02 aprile 2015

In un futuro non troppo lontano, molte cose sono cambiate. Si è aperta un'era di uguaglianza e di spiritualità. Ciò che prima era privilegio delle classi agiate ora è alla portata di tutti. Non esiste più polizia né esercito.

Ma disastri naturali, catastrofi legate all'incuria, la sovrappopolazione dovuta alle direttive di una religione che pretende famiglie sempre più numerose, carestia e degrado hanno fatto del mondo un luogo inospitale e pericoloso.

Troppe persone e poco cibo.

Il dilagare del cannibalismo, il proliferare di antiche sette legate al culto dei morti, la demenza indotta dall'uso di droghe letali, una fauna mutante mostruosa e antropofaga portano la Chiesa a istituire severe Selezioni per la formazione di Ordini scelti che mettano un freno ai pericoli. Nasce così l'Ordine delle Sentinelle.

Come molti, il protagonista cerca nella Selezione solo un riscatto alla propria vita miserabile, per sfuggire all'orrore e alla povertà, per dare un senso alla propria esistenza. La Sentinella si troverà a sventare un attentato a Papa Giovanni XXV e a scortarlo attraverso terre spietate, inseguito da un sicario diabolico e con il solo aiuto di una coraggiosa collega, trovandosi infine a cambiare il destino del mondo.

Se volete saperne di più sui libri di Claudio Vergnani, su questo blog trovate questi articoli:

- Recensione a I Vivi, i Morti e gli Altri e intervista a Claudio Vergnani (Gargoyle Books)
- Recensione de L'ora più buia di Claudio Vergnani (Gargoyle Books)

Sentinella: intervista Claudio Vergnani

1. Cosa dovremmo sapere sul tuo libro, prima di leggerlo? Quali elementi vorresti che i lettori considerassero avvicinandosi a La Sentinella?

I presupposti alla base de La sentinella sono gli stessi dei miei precedenti romanzi (e con tutta probabilità anche di quelli futuri): prima che autore sono un lettore appassionato e cerco di scrivere ciò che a me per primo piacerebbe leggere. Eco direbbe che sono il mio lettore ideale. In termini molto generici, quel che faccio quando scrivo è inserirmi in un genere, rispettandone i canoni ma inserendovi elementi nuovi o cambiandone alcune strutture consolidate. Questo perché preferisco agire direttamente sull'innovazione, piuttosto che sulla variazione della ripetizione. Può riuscirmi bene o meno bene, ma quelli sono gli intenti. Per il resto, nessuna competenza richiesta, solo il piacere di leggere e la curiosità di vedere se e in che modo sarò riuscito a introdurre elementi di novità, e quanto questi siano efficaci.

2. Ci hai abituati con i tuoi lavori precedenti a ribaltare la funzione di figure mitiche come Vampiri e Zombie. Qui ci troviamo di fronte - hai dichiarato - ad un libro distopico, però con elementi di novità. Puoi anticiparci qualcosa?

Di solito la base di un romanzo (o di un film) distopico poggia sulla descrizione di una società disumana, ingiusta, dittatoriale o comunque spersonalizzante (ci sono le eccezioni, ma solitamente funziona così). Poco importa quali siano le motivazioni di un tale stato di cose (vedi ad esempio lo straordinario Fahrenheit 451, o, tra i film, il suo clone Equilibrium), l'essenziale è che il plot riesca a catturare il lettore/spettatore cui è destinato. Molto spesso la genesi di tali ambientazioni è a dir poco pretestuosa o francamente irrealistica, e può essere riassunta nel concetto: ci sono pochi uomini cattivi che opprimono tanti uomini buoni. Il che naturalmente è lecito, anche se un pochino sbrigativo. Come dicevo, l'essenziale è che il prodotto funzioni. Non si tratta, in fondo, di un saggio o di un documentario. D'altro canto, si può anche provare a procedere da presupposti meno inflazionati. Ne La sentinella i problemi nascono, al contrario, da una società benevola ma inadeguata. Non ci sono cattivoni che si divertono ad angariare i loro simili, ma al contrario vengono esaminate ciò che io ho definito le conseguenze del Bene. Se esistono mali nella società non è a causa di un manipolo di malvagi (esistono anche quelli, ma da soli non potrebbero monopolizzare il potere in un intero pianeta) ma sono piuttosto figli della debolezza, della paura, della limitatezza e della meschinità che possono (come accade ogni giorno da sempre) condizionare anche il migliore tra noi.
La mia storia prende l'avvio da queste considerazioni. Che poi sono le stesse che possiamo fare guardandoci attorno oggi nella realtà. Nessun mostro in giro, ma tantissimi scalzacani pieni di buone intenzioni ma privi della capacità - e forse anche della voglia - di riconoscere e analizzare i propri errori.
Il resto del romanzo è avventura.

3. Puoi parlarci - brevemente - dell'ambientazione?

Qualche tempo fa mi capitò di leggere dell'enorme cimitero di El Arafa, in Egitto, dove tra le tombe e i loculi vivono migliaia di famiglie prive di casa. Al di là del contesto sociale deprivato e degli aspetti a dir poco lugubri della situazione, ho immaginato come potrebbe essere un mondo nel quale gli spazi per vivere siano drasticamente ridotti a causa di calamità naturali e artificiali e dove di conseguenza il numero dei morti aumenti esponenzialmente - in un contesto tra l'altro di scarsità di cibo e in un contesto politico-sociale totalmente mutato. Ho descritto un futuro ricco di spiritualità e permeato da un afflato umanistico senza precedenti, ma terribilmente in difficoltà nel portare avanti la quotidianità. Un mondo ricco di artisti ma privo di tecnici. Un mondo dove la cultura è finalmente fruibile da chiunque ma dove quasi più nessuno è in grado di aggiustare un circuito elettrico che si rompe. Un mondo, dunque, che "parte" da presupposti positivi che però gli sfuggono di mano e non è in grado di controllare, ripiombando di conseguenza in quello che ho definito un " medioevo illuminato ".

4. Siamo curiosi di conoscere meglio il tuo personaggio principale: cosa puoi dirci di lui? Sarà solo nella sua avventura o avrà compagni di viaggio?

Si tratta di un uomo comune (e che disperatamente lotterà per continuare a esserlo) che vede nella Selezione la possibilità di poter cominciare una vita migliore. Oltre alle fatiche e ai rischi della Selezione, si troverà però a dover affrontare la paura tremenda di non riuscire a dare un senso alla propria esistenza, la responsabilità di volerci riuscire a tutti i costi e le difficoltà, gli errori e le contraddizioni nel voler difendere a ogni costo la propria concezione di vita.
Le tensioni raggiungeranno il culmine quando scoprirà che non tutto all'interno della Selezione è cristallino, e si troverà suo malgrado a dover prendere decisioni fondamentali nelle quali scoprirà che è difficile, se non impossibile, discernere il bene dal male. E che entrambi sono terribilmente relativi. O, che è ancora peggio, possono portare nella stessa direzione.

5. Cosa vorresti restasse al lettore una volta finito di leggere La Sentinella? C'è un messaggio che ti piacerebbe si imprimesse nel lettore?

Sì, che è possibile affrontare temi relativi alla condizione umana anche all'interno di un contesto fantastico, senza trasformare in fantastici anche i suddetti sentimenti.
In realtà non dovrebbe esserci bisogno di sottolinearlo, ma ho l'impressione che, oggi, in Italia, ci sia la tendenza a dimenticarsene, operando una selezione (questa veramente disumana) tra opere alte e opere di puro intrattenimento. Meglio semplicemente distinguere tra buoni libri e libri meno buoni.

Sentinella: intervista Claudio Vergnani

La Sentinella: intervista a Claudio Vergnani
Claudio Vergnani (Modena 1961) è scrittore e giornalista. Collabora con riviste e magazine di settore. Con Gargoyle ha pubblicato anche la trilogia di cui fanno parte Il 18° vampiro (tascabile 2012), il 36° Giusto (2010) e L'ora più buia (2011). Nel 2010 ha partecipato con il racconto Il nuotatore all'antologia Stirpe Angelica, edita da Edizioni della Sera. Nel 2013 ha pubblicato I Vivi, i Morti e gli Altri con Gargoyle e il thriller Per ironia della morta con Nero Press. E' di febbraio 2015 l'uscita del racconto lungo Lovecraft's Innsmouth per Dunwich Edizioni.
Più di ogni altra cosa ama leggere, giocare a scacchi e tirare di boxe.

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Eccoci qui, che ne pensate? Vi ispira? Io ho già iniziato a leggerlo e ne sono rimasta fagocitata, rapita dall'avventura del nostro protagonista senza nome.

Devo segnalare - ma vi troverete un post tutto suo - che è uscito da poco anche un racconto lungo scritto da Claudio Vergnani per Dunwich Edizioni dal titolo "Lovecraft's Innsmouth" (disponibile solo in ebook) con protagonisti i miei amati Claudio e Vergy: non potevo certo esimermi dall'incontrarli di nuovo, no? Qui a lato trovate la cover e le note sulla trama ma, promesso, ne parleremo presto e approfonditamente!

La Sentinella: intervista a Claudio Vergnani

Titolo: Lovecraft's Innsmouth (Chtulu Apocalypse Vol.1)
Autore: Claudio Vergnani
Editore: Dunwich Editore
Pagine: 90
Prezzo: E. 0,99 ebook
Data di uscita: 12 febbraio 2015

... si trattava semplicemente di accompagnare il professor Franco Brandellini (questo il nome del cliente) per una settimana in una cittadina per turisti sulle coste del Massachusetts, dove era stata ricostruita a uso e consumo dei gonzi (questa invece la spiegazione di Vergy) la Innsmouth del racconto "The Shadow Over Innsmouth" di H.P. Lovecraft. Il nome della struttura era, nella sua grande originalità, "Lovecraft's Innsmouth".
"Insomma", spiegò Vergy, "hanno costruito questa specie di Disneyland che rispecchia pari pari la città del racconto. Catapecchie cadenti, vicoli, l'albergo schifoso, la chiesa dell'ordine di quel... come si chiamava quello stronzo con le squame con il quale i cittadini stringono il solito patto blasfemo?"
Ritornai con la memoria ai tempi del liceo. "Dagon, direi. Lo aveva contattato un capitano del posto che era stato in non so quale località esotica e lì aveva saputo di questa creatura che, al prezzo modico di qualche sacrificio umano, avrebbe garantito pesce, oro e figa per tutti gli anni a venire."
"Giusto, una cosa così. Aspetta, questa ti piacerà: per le strade girano anche delle comparse truccate come gli abitanti del racconto. Dei rachitici che camminano arrancando, puzzano di pesce e al posto della faccia hanno un mascherone da merluzzo. Bene, ora tu non ci crederai, ma sembra che esistano molti appassionati di questa spazzatura e il nostro professore è uno di loro. E vuole fare un salto a godersi cotanta bellezza. Tu e io lo dobbiamo accompagnare e proteggere. Da cosa, non saprei."
"Sembra un compito abbordabile."
"Già. Il guaio è che dicevano così anche dello sbarco in Normandia."


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