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Nonostante le condizioni metereologiche decisamente avverse oltre quaranta persone hanno partecipato ieri sera, venerdì 22 febbraio, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, all’incontro con Mirella Serri che ha presentato il suo ultimo saggio “Sorvegliati speciali. Gli intellettuali spiati dai gendarmi. (1945-1980)”, edito da Longanesi. Dopo la consueta relazione introduttiva del curatore di Caffè Letterario Marco Sangiorgi Mirella Serri ci ha raccontato come in questo libro sia riuscita a documentare, attraverso ricerche d’archivio, che una vera e propria caccia agli intellettuali si è svolta dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’80 e sicuramente è proseguita fino ai nostri giorni ma data l’impossibilità di accedere ai documenti degli ultimi due decenni non è ancora dimostrabile ma l’esistenza di stretti sistemi di controllo vige anche oggi, come possiamo vedere dai casi delle intercettazioni. «Adesso siamo controllati con altri sistemi, come si evince ad esempio dalle cronache sui vari scandali economico-finanziari. Esiste ancora quella che si chiamava “l’organizzazione del consenso”, con vere e proprie censure anche nei confronti di anchormen, opinionisti... Il problema è sempre quello del controllo. E forse oggi, ancor più che nel passato, c’è dipendenza degli intellettuali dal potere, anche nei confronti della parte politica a cui appartengono. È cambiata la fisionomia degli intellettuali, ma ancora oggi il loro dibattito è abbastanza bloccato. Si vuole controllare soprattutto l’informazione, la televisione. C’è sempre al fondo una lotta strettissima per il consenso, che può consistere nel mettere sotto accusa il Festival di Sanremo, così come ieri si faceva nei confronti della mostra di Guttuso».
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