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La Serenissima.

Creato il 25 marzo 2013 da Missbailing

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♥ La Serenissima

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Ho fatto pace con Venezia.
Vi ricordate tutta la delusione per il degrado di cui mi sembrò vittima la Serenissima e che espressi in un melodrammatico post un anno e mezzo fa?
Ebbene lunedì scorso, quando sono arrivata a Venezia di prima mattina, diluviava.
Ho trascinato il mio trolley sul traghetto con grande rassegnazione e sdegno, sono andata a sedermi al chiuso perché tanto non mi interessava scattare foto, e lì sono rimasta in compagnia del mio muso lungo fino a San Zaccaria.

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Dopo aver lasciato in hotel i bagagli sono uscita di nuovo diretta alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista e, mentre camminavo verso Piazza San Marco, è successo una specie di piccolo miracolo: la pioggia battente era così forte che non riuscivo a ripararmi neppure sotto all’ombrello e la città era completamente invasa dall’acqua, grigia e decadente più che mai.
La Riva degli Schiavoni era semi deserta e l’Isola di San Giorgio scompariva quasi al di là di una liquida cortina.

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Ed io all’improvviso (in maniera del tutto irrazionale) mi sono sentita assurdamente felice, come la prima volta che vidi Venezia da bambina.
Felice ed indifferente agli eventi atmosferici (cosa più unica che rara per una metereopatica come me)!

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Non che non ci fossero i Gruppi Vacanze Pechino.
C’erano perfino con l’acqua alta, avvolti nelle loro mantelline da pioggia e con gli stivali di gomma ai piedi, contenti, rumorosi ed impegnati a monopolizzare le passerelle.
E c’erano ancora di più il giorno dopo, quando questo Marzo capriccioso ci ha regalato un’incantevole giornata di sole, con i palazzi scintillanti che si rispecchiavano nei canali e la città improvvisamente splendente di colori.

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C’erano ma a me non interessava, perché avevo fatto pace con Venezia ed ero nello stato d’animo delizioso in cui si ritrovano gli innamorati quando si riappacificano dopo una lite: disposti a soprassedere di fronte a tutte le piccole quisquilie fastidiose della quotidianità pur di godersi appieno il loro Amore.

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C’erano ancora le bancarelle e i negozietti squallidi pieni di paccottiglia ma io non li vedevo neppure, cartina alla mano, tutta presa dalla ricerca di alcune piccole botteghe artigiane.
C’era ancora tutta la decadenza che ho visto 18 mesi fa, è vero.
Ma c’era anche tanto splendore.
Tante piccole calli deserte e ponti solitari, e corti e campielli inondati di sole che ho cercato di immortalare in queste foto, molto diverse da quelle scattate un anno e mezzo fa.

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18 months ago I went for the umpteenth time to Venice and I was stunned by the decadence and the mass tourism.
I hade lovely memories about the city and I was very sad to see as it had become.
But this time was different and thanks to the rain and high water (it’s funny, right? I hate the rain!) I made it up with Venice.
Then, after the rain, I walked around calli and sestieri and I fell in love with this charming city again.

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