West of Zanzibar
silent movie, USA 1928 MGM
con Lon Chaney, Lionel Barrymore, Mary Nolan, Warner Baxter
regia di Tod Browning
Il mago Phroso litiga con Crane, l'uomo con cui sta per fuggire l'amatissima moglie Anna e rimane paralizzato dalla vita in giù. Dopo qualche tempo Phroso ritrova Anna morta e giura di vendicarsi di Crane; per farlo attende diciott'anni in cui conquista la fiducia di una tribù africana e fa crescere la figlia di Crane in un bordello. L'intento è di uccidere Crane dopo avergli detto che Maize è sua figlia quindi la fanciulla verrà bruciata viva dalla tribù al funerale del padre ma Crane rivela che la ragazza è in realtà figlia del mago dato che Anna non era più fuggita dopo aver saputo dell'incidente.
Penultimo film della coppia Tod Browning - Lon Chaney che sotto la supervisione del produttore Irving Thalberg girarono insieme dieci pellicole nel decennio 1919/29.
La storia è un intricato melodramma a tinte fosche che per certi versi richiama il morboso I misteri di Shanghai diretto nel '43 da Josef von Sternberg.
La pellicola ha un andamento circolare: l'inquadratura iniziale si apre sullo scheletro nella bara con cui il prestigiatore compie il suo numero: è un'anticipazione del destino nefasto che toccherà a Phroso bruciato dalla tribù che non crede a quel trucco che aveva dato la fama al mago e che ora Phroso usa per salvare la figlia dalla morte a cui l'aveva destinata.
Il ghigno stravolge però tutti i volti dei personaggi, da Maize che vacilla tra la paura e l'orrore quando scopre dove è stata condotta con la scusa di incontrare finalmente suo padre, a Crane che ride maleficamente della vendetta fallita di Phroso che gli si è rivoltata contro.