Scrivere divertendosi per divertire, con un pizzico di critica all’ingenuità umana, Andrea Camilleri riesce, se possibile, a stupire nuovamente, strappando sorrisi, e sonore risate. La setta degli angeli è la novella per eccellenza, capace di sdrammatizzare e contemporaneamente di inserire quella pulce, quel pensiero, che fa storcere il naso, che alla fine del racconto indigna, per solidarietà e per giustizia.
Scrive l’autore «Questo libro racconta un fatto storico, ma soprattutto punta l’indice su un fenomeno assai diffuso oggi nel nostro paese: il rifiuto della conoscenza della verità»; i fatti reali abilmente ripresi e stravolti da Camilleri riguardano un paese siciliano, anno 1901, dove un ex farmacista, avvocato e giornalista scopre e denuncia una setta segreta fondata dai preti del paese, setta che violenta giovani fanciulle, ingenue e ignoranti.
L’abilità di Camilleri sta nel riuscire a narrare un fatto tragico dandogli la giusta dose di leggerezza e serietà, lasciando l’amaro in bocca alla fine ma concedendo momenti divertenti; nel suo romanzo le femmine incinte sono ben sette, per opera dello spirito santo, chiuse in casa dai genitori, che nel frattempo picchiano presunti padri ignari del torto, tanto da far sospettare un attacco di colera causando panico e allarmismi in tutto il centro abitato.
Due i personaggi di maggiore interesse letterario, l’Avvocato Matteo Teresi, l’ex farmacista, e il capitano Montagnet, perspicace, curioso il primo, pulito e coerente il secondo, nel mezzo diversi personaggi caratteristici, imperdibili, ancorati nelle loro tradizioni, capaci di unire mafia, Chiesa e Stato in un unico giro di ballo.
I due “buoni” scappano, vengono allontanati, la mafia rimane, i preti vengono assolti, non da Dio, ma dalla legge e dallo Stato, alla fine il ricordo rimane nel ventre delle fanciulle, sistemate nel frattempo con i giovani malmentati, e la verità rischia di venire stravolta, cambiata, contorta e nascosta, come sempre accade.
“Zio, la sai qual’è la to colpa cchiù gravi? Quella d’esseri un idealista.”
“E sarebbi ‘na colpa?”
“Se non ti piaci colpa, chiamiamola difetto”.
La setta degli angeli
Andrea Camilleri
Sellerio editore Palermo