IN QUESTO NUMERO • L'Antitrust boccia Brianzacque • Ecomafie, facciamo il punto • Dalla Chiesa: Expo non sarà mafia free • Bronzi di Riace, che perdita di tempo • Altre notizie • Consiglio regionale • I lavori nelle Commissioni • Ufficio di presidenza • Mozioni, interrogazioni e interpellanze EVENTI A Roma con M5S Lombardia Tutti gli eventi su Meetup SEGUICI SU Facebook Twitter | | L'ANTITRUST BOCCIA BRIANZACQUE L’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Marcato ha finalmente espresso il proprio parere in merito a un ricorso presentato dal Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza e dal Movimento 5 Stelle sulla legittimità e sussistenza dei requisiti di legge circa “l’affidamento del servizio idrico integrato” a Brianzacque S.p.A. La relazione firmata dal presidente Giovanni Pitruzzella riconosce il percorso intrapreso dall’azienda “di regolarizzare il modello di affidamento del servizio idrico integrato” ma afferma la non “sussistenza dei requisiti richiesti dalla giurisprudenza comunitaria per la praticabilità dell’affidamento”: “l’assetto di controllo di tale società continua a vedere la presenza di società di capitali “intermediarie” – il cui controllo è riconducibile a numerosi Enti locali appartenenti anche a Province diverse da quella di Monza Brianza i cui statuti appaiono conferire alle stesse quella “vocazione commerciale” incompatibile con i citati parametri fissati dalla giurisprudenza comunitaria”. Ancora per l’Antitrust, Brianzacque si avvarrebbe di “una posizione di ingiusto vantaggio” in “violazione dei principi a tutela della concorrenza”. Gianmarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, dichiara: “E’ un parere limpido che ci da ragione, di cui ringraziamo il Presidente Pitruzzella: Brianzacque non è legittimata a gestire il servizio idrico in Provincia di Monza e Brianza nonostante gli amministratori locali abbiano ignorato per anni la questione. Che è importante: l’acqua è un bene pubblico e la mercificazione dei beni comuni danneggia i cittadini. Il parere richiesto all’Antitrust è un passo ulteriore per mettere fine all’illegittimità della distribuzione dell’acqua a Monza e nella Brianza. Attendiamo ora fiduciosi, insieme al Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza , il pronunciamento del TAR su di un ricorso (presentato nel 2013) previsto per il 21 ottobre. Tutta questa vicenda esemplifica purtroppo come la classe politica locale della Brianza spesso agisca addirittura in sfregio alla legge. Il rispetto della legalità, quando si amministra la cosa pubblica, non è un optional”. [torna a inizio pagina] ECOMAFIE, LA RELAZIONE DI M5S AL CORSO DELL'UNIVERSITA' DI MILANO RELAZIONE SUMMER SCHOOL “ECOMAFIE” – Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, 8-12 Settembre 2014 Oggetto : uso del territorio e delle sue risorse da parte della criminalità organizzata, sfruttando strumenti amministrativi e complicità politiche; come le mafie si arricchiscono ai danni dell’ambiente Sono intervenuti rappresentanti delle Istituzioni (es. il Presidente del Senato Pietro Grasso, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia), rappresentanti del mondo dell’associazionismo (es. Enrico Fontana di Legambiente, Peppe Ruggiero di Libera), rappresentanti della società civile (es. la blogger Rosy Battaglia, Don Maurizio Patriciello) e del mondo dell’Università (professori del Politecnico di Milano, Università di Napoli, Roma, Torino), uomini delle forze dell’ordine e della magistratura (Nucleo Ambiente Polizia Locale di Milano, Donata Costa della Procura di Monza, Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia). E’ stato il quarto anno della Summer School, coordinata e diretta dal Prof. Nando dalla Chiesa, dell’ Università degli Studi di Milano - Obiettivi della scuola: sviluppare una formazione di rango universitario sulla questione mafiosa, mettere a fuoco un tema di rilievo per aumentarne la conoscenza e quindi migliorare il contrasto, promozione di una nuova comunità scientifica, fare dell’Università di Milano un punto di riferimento
Premessa indispensabile per ogni azione di contrasto è la conoscenza della mafia: a maggior ragione devono conoscerla i rappresentanti delle Istituzioni; la mafia è tempestiva, è sempre in anticipo perché è sconosciuta Intorno alla mafia si è sviluppato un forte network sociale (costituito da politici, imprenditori, giornalisti, professionisti ecc..) che aiuta ed è connivente con la criminalità organizzata. Pertanto è necessario costruire un contro-network sociale - Caratteristiche ecomafie: business di nuova generazione, organicità al modello di sviluppo economico italiano (che punta su edilizia e produzione di merci), nuova qualità dei beni aggrediti (alimentazione, acqua, salute), crucialità nel sistema lombardo
Infatti è un problema di sistema: nel caso dei rifiuti ad esempio, la società produce eccessi, spesso tossici e pericolosi, che devono essere smaltiti a caro prezzo per l’azienda che li produce, quindi c’è domanda di smaltimento veloce e meno costoso possibile. E’ l’imprenditore che contatta il mafioso! C’è di fatto domanda di crimine. Aziende del nord contattano la camorra al sud per assicurarsi un servizio rapido e poco costoso. La Lombardia, con le sue industrie, è al centro da decenni dell’attenzione della criminalità organizzata, con legami ormai forti sia a livello imprenditoriale che amministrativo. Nelle attività mafiose nulla sparisce, le nuove attività non sopprimono le precedenti, ma si aggiungono: le nuove generazioni accumulano conoscenze e attività (ci sono ancora furti di bestiame, accanto alle grandi operazioni edilizie e di smaltimento illegale di rifiuti) La mafia non cambia, non è diversa da quella che è sempre stata (non sono in giacca e cravatta), il suo punto di riferimento è la Terra! Si è passati dal latifondo al piano regolatore, ma sempre il controllo della Terra! La mafia ha bisogno sempre di controllare il territorio e sempre con legami con la politica. Speculazione edilizia (consumo di suolo) e controllo del movimento terra al centro delle attività criminali. Anche in questo caso, la Lombardia è centrale in queste attività. Saldatura fra ciclo dei rifiuti e cemento, ad esempio le fondamenta delle costruzioni in cui vengono inseriti rifiuti tossici da smaltire I rifiuti generano interessi e soldi: sono oro delle mafie. In Italia la gestione illegale dei rifiuti muove circa 3 miliardi di euro all’anno, 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti trattati illegalmente in base ai dati raccolti da 16 inchieste negli ultimi 3 anni, segnalati 231 clan con interessi nello smaltimento dei rifiuti E’ indispensabile rafforzare le autorità di controllo, come ARPA e le polizie locali, creare una struttura che tenga sotto controllo i fenomeni mafiosi e la loro evoluzione. Le regioni possono inasprire il carattere sanzionatorio amministrativo previsto dalle proprie leggi. Le regioni dovrebbero costituirsi parte civile nei reati contro l’ambiente Grave lacuna legislativa: i reati ambientali non sono classificati come delitti (tranne lo smaltimento illegale di rifiuti), ma come reati amministrativi, con la conseguenza di strumenti meno efficienti di indagine, pene inferiori, prescrizione più rapida Modi per aggirare la normativa sui rifiuti per il loro smaltimento illegale: 1. declassificazione dei rifiuti (falsificare la realtà dei rifiuti, modificandone i CER) 2. Sistema giro-bolla: false operazioni di trattamento dei rifiuti 3. Riutilizzo come fonti energetiche (es. biomasse): si aggiunge ai bruciatori rifiuti non consentiti previa declassificazione 4. Mandare in Stati esteri (esempio del Ghana con rifiuti elettronici) Per le ecomafie cruciali sono le grandi opere, sia come fonte di guadagno diretto con l’aggiudicazione degli appalti e sub-appalti, sia come modo per nascondere rifiuti. La definizione legale di “rifiuto” è cambiata tantissimo nel corso degli anni: evidente che ci sono state richieste della criminalità organizzata Strumento da introdurre: confisca per equivalente, cioè confiscare il patrimonio per un valore pari a quello accumulato per reddito grazie all’attività illecita, quando non ci sia la possibilità di confiscare il corpo del reato A volte la mafia è facilitatore (al nord è quella che sburocratizza), a volte non fa andare bene le cose, altre volte seducono gli amministratori, altre volte entrano direttamente Ruoli chiave di infiltrazione diretta nella amministrazioni (o di controllo indiretto) sono gli assessorati all’ ambiente, all’urbanistica e al territorio. La criminalità organizzata punta decisamente a questi ruoli, sempre legati al controllo della terra L’abbinamento di maggiore autonomia delle amministrazioni pubbliche locali con una loro minore capacità di spesa favorisce l’azione e l’infiltrazione delle mafie. L’uso degli oneri di urbanizzazione (derivano da concessioni dei terreni) nelle spese correnti e non solo per la realizzazione di opere pubbliche favorisce il consumo di suolo, e quindi la speculazione edilizia e gli interessi della criminalità, da parte dei piccoli comuni, che hanno poche entrate (pochi abitanti) e tanto territorio Edilizia è il riciclo del denaro sporco. Gli strumenti urbanistici durano troppo poco (documento di piano, 5 anni, contiene le politiche di lungo respiro) e sono troppo facilmente cambiabili (anche solo attraverso richieste di privati) Nei piani attuativi (“urbanistica contrattata”) non ci sono parametri oggettivi di valutazione, ma troppa discrezionalità (autorizzazione veloce per qualcuno o lenta per un altro); inoltre si assiste ad una progressiva deregolamentazione del sistema normativo e scarsa trasparenza nei processi decisionali e quindi minor controllo dei cittadini Ente locale che rinuncia al ruolo di guida, sostituito da interessi privati Ormai i piani del territorio sono piani economici, per fare cassa, non per programmare La controparte della corruzione oggi sono i posti di lavoro per figli o nipoti, la gestione di un appalto, entrare in un affare. Per gli appalti molto meglio ed efficace il controllo successivo, controllare bene come viene gestito, controllare i cantieri, la movimentazione terra Il punto più debole nelle procedure di VIA o AIA è la Conferenza dei Servizi, dove si decide e si danno indicazioni agli attori presenti: qui gli interessi criminali si fanno sentire più pesantemente. Ad esempio, ridicole certe autorizzazioni con un numero elevatissimo di prescrizioni: avrebbe molto più senso non darle per niente, invece si concede l’autorizzazione con una infinità di prescrizioni che difficilmente verranno rispettate, ne tantomeno controllata l’esecuzione. Ci deve essere una valutazione sanitaria dei procedimenti amministrativi Tema agromafie: camion che sversano rifiuti tossici nei terreni seminati mischiati a fanghi regolari, poi livellati e rigirata la terra per sotterrarli; altro aspetto critico per la contaminazione dei nostri territori è il percolato che fuoriesce da discariche abusive. Le agromafie dovrebbe diventare tema EXPO L’atteggiamento della politica verso la criminalità organizzata si riassume in quattro modalità: 1. Ignoranza 2. Sottovalutazione 3. Astensione: network illecito che spinge alle spalle e si percepisce quale possa essere l’equilibrio possibile 4. Complicità E’ stato proiettato il film-documentario “Biutiful cauntri”, relativo allo smaltimento illegale dei rifiuti tossici pericolosi in Campania, in particolare nella “Terra dei fuochi” I consiglieri Giampietro Maccabiani Silvana Carcano [torna a inizio pagina] DALLA CHIESA: EXPO NON SARA' MAFIA FREE La Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia ha incontrato, su richiesta del M5S, il Presidente del Comitato Antimafia del Comune di Milano, prof. Nando dalla Chiesa. E’ stata l’occasione per illustrare le valutazioni contenute nell’ultima relazione del Comitato. Silvana Carcano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, dichiara: “Il prof. Nando Dalla Chiesa ha dichiarato che Expo non sarà mai mafia free. Siamo d’accordo, non ci sorprende, siamo stati l’unica forza politica a mettere in guardia gli italiani sulle grandi opere che oggi sono solo un piatto ricco per corruzione, illegalità e criminalità organizzata. Siamo sempre stati una spina nel fianco, e lo continueremo a essere, affinché la maggioranza e la minoranza del PD la smettano di ignorare il fenomeno dimostrando chiaramente la volontà politica di combattere le mafie”. Carcano ha chiesto al prof. Dalla Chiesa quali sono state le reazioni delle autorità rispetto alla relazione diffusa dal Comitato Antimafia che evidenziava comportamenti “della pubblica autorità” funzionali alla diffusione e al successo della ‘ndrangheta e se le proposte del Comitato Antimafia in riferimento ai cantieri di Expo avessero poi avuto un seguito tra i vertici di Expo. Carcano ha inoltre chiesto al prof. Dalla Chiesa un parere sul Protocollo d’intesa con l’OCSE, sulle Raccomandazioni del presidente Cantone al Commissario Sala in tema appalti e sull’Atto Aggiuntivo AntiCorruzione, tutti atti che non risolvono il problema: il controllo del territorio e dei cantieri, formalmente, indipendentemente dagli accordi tra gentiluomini, da parte della criminalità organizzata. Ne è scaturita una discussione sull’importanza del ruolo della Polizia Locale che deve essere rinforzata e formata a tematiche non facili come i controlli, anche e soprattutto in orari notturni, dei cantieri dalle organizzazioni criminali. “L’incontro e le denunce di Nando dalla Chiesa dovrebbero costringere i partiti a fare un immenso mea culpa e a lavorare finalmente in strategie di contrasto alla criminalità organizzata. Sappiamo che Expo non sarà mafia free e questo fallimento nel contrasto della criminalità organizzata rappresenta il fallimento di una intera classe politica. Ci auguriamo che quanto ci ha insegnato Expo in tema di necessità di controlli del territorio, degli appalti e dell’ambiente, sia almeno utile per evitare che il tutto si ripeti nel Dopo Expo; da parte nostra i fari saranno ancora accesi, sia su Expo che sul dopo Expo”, conclude Carcano. [torna a inizio pagina] BRONZI DI RIACE, CHE PERDITA DI TEMPO! Sul trasporto dei Bronzi a Milano per Expo abbiamo perso tre mesi solo per discutere una proposta azzardata, che tale si è rivelata dopo il giudizio della Commissione tecnica del Ministero della Cultura, quando potevamo impiegarli per pianificare seriamente la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale e artistico lombardo. E’ sterminato e, di certo, è comodo e a disposizione e lo sarà anche dopo Expo. La programmazione culturale per Expo si conferma una tabula rasa. A otto mesi dall’evento siamo in alto mare, ci piacerebbe comunque conoscere nei dettagli il programma della promozione culturale che sarà offerta ai milioni di turisti che verranno”, così Andrea Fiasconaro, portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia sul no al trasporto dei Bronzi di Riace a Expo. [torna a inizio pagina] ALTRE NOTIZIE - Il direttore generale dell’ASL Monza e Brianza deve essere sollevato dall’incarico
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[torna a inizio pagina] CONSIGLIO REGIONALE Questa settimana il consiglio regionale non si è riunito. La prossima seduta è programmata per martedì 14 ottobre per discutere mozioni e interpellanze. [torna a inizio pagina] I LAVORI DELLE COMMISSIONI Commissione Agricoltura. Si è discusso del progetto di legge 174: istituzione della banca della terra lombarda di iniziativa della Lega. Il progetto di legge è interessante perché mira a costruire una banca dati di tutti i terreni agricoli incolti e abbandonati con lo scopo di darli in concessione per incentivarne la coltivazione. M5S condivide lo spirito dell’iniziativa ma ha presentato 18 emendamenti in commissione per cercare di rendere più efficace la proposta di legge. Non è stato ancora votato dalla commissione, quindi nessuna novità rispetto alla settimana scorsa. Commissione Ambiente. Si è discusso del progetto di legge 181: “Disposizioni in materia di servizio idrico integrato. Modifiche al titolo V, capi da I a III, della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche)”. Il progetto di legge non è una riforma del sistema idrico ma solo un adeguamento normativo alle norme nazionali. E’ stato illustrato nel dettaglio con la presenza dell’assessore Claudia Terzi, si vota la prossima settimana. Commissione Attività Produttive e Occupazione. Nel consueto appuntamento del Giovedì, la Commissione IV ha dato seguito alle audizioni sul PAR 39 (Regolamento per l’accesso alle aree e ai locali per il gioco d’azzardo lecito in attuazione della Legge Regionale 8/2013), che sarà a breve posto in votazione. L’occasione è stata utile per confrontarsi, in particolare, con le Associazioni dei tabaccai, che hanno evidenziato alcune criticità tecniche legate al rinnovo delle rispettive licenze e concessioni a seguito dell’entrata in vigore della L.R. 8/2013. Pur nella ferma convinzione della necessità di contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, restiamo disponibile a un fattivo confronto con tutti quegli imprenditori che, comunque, operano nel settore anche al fine di evitare la proliferazione del gioco d’azzardo illecito e criminale. La successiva seduta è stata catalizzata dalla questione relativa all’iscrizione all’ordine del giorno del PAR 44 sui cd “angeli antiburocrazia”. Il provvedimento, peraltro attuazione di un emendamento voluto da Dario Violi nella Legge Regionale 11/2014 (Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività), è stato sottoposto all’attenzione dei Commissari solo all’apertura della seduta, senza preavviso alcuno. Immediata la reazione dei nostri portavoce, che hanno stigmatizzato tanto il comportamento autoritario della Giunta quanto quello remissivo di una maggioranza consiliare disposta a svilire fino a tal punto il proprio ruolo per la disciplina di partito; il comportamento peggiore – commenta Stefano Buffagni – è tuttavia senza ombra di dubbio quello del Partito Democratico che, coi suoi voti, ha permesso alla maggioranza di calendarizzare il provvedimento, con un atto che ha consentito alla maggioranza d’imporre il proprio volere senza dare utilità alcuna alle imprese, dato che – com’era evidente – la discussione non era sufficientemente matura per la votazione. La seduta s’è dunque conclusa con la nomina del relatore per il PdL 201 (disposizioni in materia di vendita dei carburanti per autotrazione), con la richiesta di un intervento in Commissione dell’assessore al commercio Parolini sul PdL 87 (sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei periodi antecedenti ai saldi) e col rinvio della discussione sul PAR 41 (disposizioni relative alle modalità di formazione dei gestori delle sale da gioco e dei locali ove sono installate le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito). Al termine della mattinata è stata quindi data audizione alla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Nokia di Cassina de Pecchi, dove la procedura per il licenziamento di quasi 150 lavoratori attiva da alcuni mesi è drammaticamente giunta all’effettivo licenziamento di oltre un centinaio di persone. La Commissione ha comunque ribadito il suo impegno a non abbandonare i lavoratori, a favore dei quali Buffagni e Violi avevano già depositato una risoluzione che confluirà in un testo, prossimamente al voto in Consiglio, per cercare di riaprire la trattativa con la dirigenza finlandese di Nokia, la quale – dal 2007 a oggi – ha già licenziato oltre 2.500 persone. Commissione Bilancio. In commissione bilancio si è trattato e votato sul Parere N. 42: INTEGRAZIONE DELLE MODALITÀ APPLICATIVE DEL PATTO DI STABILITÀ TERRITORIALE 2014 E INTRODUZIONE DI UN PLAFOND SPERIMENTALE Noi abbiamo votato a favore. Praticamente Regione Lombardia mette a disposizione circa 100 milioni di euro per i comuni che devono pagare per interventi urgenti effettuati nel 2014 (tipo dissesto idrogeologico o edilizia scolastica). Pagamenti che non si possono effettuare sennò sforerebbero il patto di stabilità quindi Regione Lombardia mette a disposizione queste risorse per “aiutare” i comuni con queste spese urgenti. Commissione speciale Riordino della Autonomie. La commissione speciale s’è riunita Mercoledì 8 per discutere della seduta tematica del Consiglio Regionale sul tema delle riforme istituzionali, programmata per il prossimo 25 Novembre. I commissari hanno concordato di cogliere l’occasione per discutere, oltre che della riforma del titolo V della Costituzione (in particolare con riferimento ai rapporti Stato-Regioni), anche dell’evoluzione degli enti locali attuata dalla Legge “Delrio” 56/2014, stante l’evidente interconnessione tra le materie. Nelle prossime settimane saranno dunque condotti approfondimenti, oltre che sulla riforma Costituzionale, anche sulle tematiche relative a città metropolitane, aree vaste, unioni di comuni, comunità montane, ecc. Commissione speciale Rapporti con la Confederazione Elvetica. Nella seduta di Giovedì 9, la commissione elvetica ha votato la risoluzione per mezzo della quale il Consiglio Regionale parteciperà alla consultazione pubblica indetta per individuare una strategia europea per la Macroregione alpina (EUSALP). Lo strumento contribuirà alla creazione di un nuovo “pilastro” per lo sviluppo europeo, che si affiancherà – da una prospettiva più “topografica” – ai programmi di sviluppo più tradizionali come il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Anche in considerazione dei molti emendamenti recepiti dalla maggioranza, abbiamo votato favorevolmente il testo della risoluzione. Commissione Territorio. La sedutanon ha riservato grandi sorprese: - Rispetto al PDL 195 (attrezzature per servizi religiosi) il presidente si è limitato a nominare il relatore (cons. Anelli) che nella seduta della prossima settimana esporrà i contenuti e le finalità del PDL (la relazione);
- La votazione della risoluzione per il ponte in chiatte del Movimento 5 Stelle è stata rinviata alla seduta della prossima settimana poiché il cons. Anelli ha richiesto che il presidente della Provincia di Pavia sia convocato in tale data per una audizione (sui contenuti della risoluzione);
- Per il PAR 37 è proseguita la discussione; l’espressione di parere della commissione è rinviata alla prossima seduta (entro lunedì dobbiamo trasmettere eventuali emendamenti al relatore del provvedimento);
- Le due audizioni calendarizzate si sono svolte regolamente; in particolare per l’Audizione del Comitato civico Rho-Parabiago in merito al progetto definitivo del potenziamento della linea ferroviaria Rho-Arona – Quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago si è deciso di rimandare la discussione del tema all’interno di un tavolo tecnico nel quale si cercherà di includere altri importanti attori (RFI, Assessore Cavalli, etc.); Rispetto a questa seconda audizione la cons. Carcano ha invitato i colleghi ad attivarsi per la “costruzione” di una risoluzione finalizzata ad esporre alla Giunta le numerose criticità contenute nel progetto in questione.
Commissione speciale “ situazione carceri in regione Lombardia”. Si è svolta la visita alla Casa circondariale di Mantova. Qui c’è stato l’incontro oltre che con il personale dell’istituto anche con la direzione dell’ASL mantovana, che ha risposto alle domande poste dai consiglieri. Consiglieri che hanno poi visitato l’intero stabile per avere una visione completa della situazione in cui vivono i 110 carcerati attualmente presenti. Nel pomeriggio invece i commissari hanno fatto visita all’OPG di Castiglione delle Stiviere (MN) e incontrando anche il DG dell’AO di Mantova. Anche qui dopo uno scambio di idee e informazioni giro nella struttura per conoscere le varie realtà ivi esistenti. Commissione Sanità. PAR N. 40 "Promozione e coordinamento dell'utilizzo del patrimonio mobiliare dismesso dalle strutture sanitarie e sociosanitarie - ai sensi dell'art. 19 ter, l.r. 33/2009 - indicazioni operative" La partita, tutt’altro che marginale, è quella dei beni mobili - arredi ma anche costose apparecchiature biomedicali e informatiche - dismessi dagli ospedali lombardi, e del loro riutilizzo a fini umanitari, in Italia e all’estero. Su questo la maggioranza si è spaccata durante i lavori della commissione Sanità che valutava i nuovi criteri stabiliti dalla Giunta. Il parere, positivo è passato coi voti a favore di una parte della maggioranza, contrari del Nuovo Centrodestra e dei consiglieri Maria Teresa Baldini (ex Lista Maroni, ora gruppo misto) e Mario Barboni (Pd), il resto del Pd, si è astenuto al pari di Patto civico e del Movimento Cinque Stelle. Nel mirino dei contrai al parere c’è una possibilità introdotta il 12 settembre dalla giunta lombarda: quella di vendere le attrezzature invece di donarle. Alcune precisazioni. La regione Lombardia fin dal 2001 è stata pioniera per quanto riguarda il discorso delle donazioni di attrezzatura ospedaliera dismessa a onlus e associazioni - con annesso risparmio, per le aziende pubbliche, dei costi di smaltimento. Nonostante questo l’operazione non ha mai funzionato benissimo. Dal 2001 al 2006 abbiamo assistito a unasostanziale immobilità. Nel 2007 la svolta con la gestione del progetto chiamato “Dall'ospedale agli ospedali” affidato al Biteb: Banco informatico tecnologico biomedico, una onlus afferente alla Compagnia delle Opere che ha sviluppato un sito internet apposta. Il bando è scaduto a marzo 2014 e non è stato rinnovato. La Regione ha deciso di abrogare la vecchia legge e sostituirla con una nuova, questa appunto dove si chiede il parere alla commissione sanità. La nuova legge semplifica le procedure per dismettere le attrezzature mediche ancora funzionanti e libere da vincoli contabili. Amplifica la possibilità a due diverse fasce di utenti: chi può dare (aziende sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private) e chi può ricevere (enti pubblici, organizzazioni o enti non governativi riconosciuti a livello nazionale, enti ecclesiastici, organizzazioni del Terzo settore iscritte nei registri regionali, rappresentanze diplomatiche in Italia o all’estero, Croce Rossa). Quello che è stato contestato ieri da parte di esponenti della maggioranza sono le regole per applicarla, approvate dalla Giunta Maroni il 12 settembre. Il percorso prevede, per prima cosa, la valutazione e la certificazione dello stato di un bene da parte dell'azienda che decide di dismetterlo. Se non è riutilizzabile, deve classificarlo come rifiuto per lo smaltimento e può valutare la cessione diparti di ricambio. Se il bene è riutilizzabile si aprono tre possibilità -donarlo direttamente, rispettando criteri stabiliti dalla legge; -farsi aiutare dalla Regione, che istituirà un comitato di funzionari per gestire la piattaforma web dove si incrociano domanda e offerta e fare i controlli, verificando l’utilizzo effettivo dell’attrezzatura assegnata. - procedere alla sua vendita per il residuo valore. Il rischio è che secondo le indicazioni date dalla Giunta potrebbero introdurre un principio commerciale che rischia di prevalere su quello umanitario. Di conseguenza il no-profit si troverebbe così a competere, con un mercato parallelo delle apparecchiature mediche di seconda mano. [torna a inizio pagina] UFFICIO DI PRESIDENZA L'Ufficio di Presidenza di è riunito il 9 ottobre 2014 e ha discusso di: Comunicazioni del Presidente Approvazione del resoconto sommario della seduta del 29 settembre 2014. Approvato. 1) Realizzazione della mostra fotografica “Viaggio in Lombardia”. La discussione è stata rinviata. [torna a inizio pagina] | | | |