di Michelino Altavilla. Finora non gli era mai capitato di prendere tanti schiaffi in pochi giorni! Il premier Renzi era convinto di poter disporre di alcuni diritti sempre e comunque, finalmente ha trovato chi gli ha fatto capire che la dittatura sta per finire e alcuni diritti sono indisponibili anche
e soprattutto per chi detiene il potere senza averlo conseguito sul campo. Ha avuto buon gioco con i sindacati che essendo tutti di sinistra hanno risposto "obbedisco". Vi siete mai chiesto che fine ha fatto la Camusso e la Cgl? Che fine ha fatto la minoranza del Pd che sembrava volesse presentare il conto al segretario del suo partito ed invece dopo la farsa messa in atto con finzioni e scene da teatrino si è ritirata in buon ordine lasciando campo libero al rottamatore? Oggi finalmente il popolo del family day ha mollato un sonoro ceffone al sig. Renzi sul dl Cirinnà. Renzi pensava di avere vita facile anche su un tema che prima di tutto tocca i bambini. Oggi il popolo del Circo Massimo ha ricordato a Renzi, che se ne era dimenticato, che la famiglia è composta da un uomo, una donna e dai figli e non mi risulta che due uomini o due donne possano generare un figlio! Il dl Cirinnà è una provocazionecon la quale la Sinistra dietro il paravento della estensione dei diritti a gay e lesbiche vuole far passare il diritto di adottare figli alle coppie omosessuali. Ma questo decreto è ancor più immorale e pericoloso perchè puo generare un mercato dei bambini. E’ facilmente prevedibile che gay e lesbiche facciano ricorso ala compravendita di bambini di cui ne chiederanno poi l’adozione. Questo decreto è solo pretestuoso perchè chiede per queste diversità diritti che mi sembra nessuno abbia mai negato e che sono i diritti che hanno tutti gli italiani. Si può anche essere d’accordo sul perfezionamento di alcune concessioni ma di certo è inaccettabile che vengano riconosciute le adozioni. Oggi a Roma erano presenti anche i traditori coloro che finora hanno sostenuto e supportato tutte le prepotenze del governo Renzi dalla modifica della costituzione alla legge elettorale fatte da un esecutivo mai eletto dal popolo, da un primo ministro che non era neppure presente nelle liste elettorali. Ebbene cosa faranno ora questi traditori ambigui e incoerenti che oggi erano contro Renzi e domani si ritroveranno insieme a votare il decreto legge Cirinnà? E’ assolutamente vergognoso roba da far venire i conati di vomito. Il successo della manifestazione è stato uno schiaffo a Renzi ed al suo governo che potranno anche approvare la legge con l’aiuto dei traditori ma gli italiani se ne ricorderanno senz’altro nella cabina elettorale. In Europa sta collezionando schiaffi da tutte le parti. Negli ultimi giorni prima alcuni esponenti delle varie commissioni hanno fatto capire al sig. Renzi che non conta nulla e che farebbe bene ad adeguarsi ai canoni ed alle direttive europee poi per evitare sconfinamenti e polemiche dannose per il nostro paese qualcuno deve avergli consigliato di abbassare i toni ed allora pur perdendo la faccia e mortificando il nostro paese ha subito i richiami e le negazioni dei suoi colleghi europei che non vedono di buon occhio le sparate dell’ultimo arrivato. Renzi non ha ancora capito che l’Europa non è l’Italia nè il Pd e che per ottenere risultati non servono le smargiassate ma dialogo e diplomazia virtù e qualità che fanno difetto all’ex sindaco di Firenze. Un altro schiaffo il presuntuoso premier la ha preso per concludere la settimana al vertice con la Merkel. Per tutta la settimana che ha preceduto il vertice il premier Renzi ha illuso gli italiani dicendo che avrebbe fatto sentire la sua voce, che il nostro paese deve occupare in Europa posizioni di prestigio, che l’Italia ha il diritto di sforare il patto di stabilità, ha fatto il gradasso diffondendo spot e frasi provocatorie per conquistare la sensibilità degli italiani non certo quella dei tedeschi e della Merkel. Alla fine è andato dalla Merkel ed ha portato tre milioni di euro per la Turchia e non ha ottenuto nulla per il nostro paese. Non ha ottenuto nulla per la banche, non ha ottenuto nulla sulla flessibilità questo vertice è stato assolutamente un fallimento. D’altra parte anche se non lo ha esplicitamente ammesso, dal tenore delle sue conferenze stampa che non hanno assunto toni trionfalistici traspare chiaramente una sconcertante delusione dalla quale il paese può trarre la conclusione di avere un premier che fuori dal’Italia non conta nulla. Che il nostro paese con questo governo e questo presidente del consiglio non contasse nulla all’estero era cosa nota e certa me che potesse prendere tanti schiaffi non era prevedibile e non rende certo onore all’Italia. Purtroppo agli italiani è rimasta solo l’amara costatazione di aver perso nel contesto europeo tutta la credibilità che il paese si era conquistato in passato.