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La sfida del samurai – Akira Kurosawa

Creato il 19 gennaio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

19 gennaio 2012 Lascia un commento

La sfida del samurai
Contrariamente a quanto dice al proverbio, i guai possono venire anche da soli e cosi’ e’ quando Sanjuro, ronin nel Giappone del diciannovesimo secolo, giunge in una cittadina dilaniata dallo scontro di due famiglie yakuza che si combattono per la conquista del territorio.
I capi di entrambe le fazioni non brillano certo per acume e coraggio e nella sfida giocata al rialzo nell’assumere loschi figuri sempre piu’ triviali e violenti, un ex samurai come Sanjuro puo’ davvero mutare le sorti del conflitto a favore di colui che sapra’ conquistarne i favori.
A questo punto l’idea meravigliosa di Sanjuro sara’ di sporcarsi le mani il meno possibile lasciando alle due famiglie il compito di massacrarsi a vicenda ma gli imprevisti, come sempre accade, sono in agguato e se questi hanno una pistola allora serve prepararsi al peggio.
Kurosawa al suo meglio? Potrebbe anche essere. Film direttamente ed indirettamente citato e ricordato, rubato da un giovane Sergio Leone che ne trasse l’idea per "Per un pugno di dollari", convinto com’era che nessun altro al mondo si sarebbe accorto della similitudine tra il suo film e quello di un lontano giapponese, vicenda che si risolse col pagamento delle royalty a un Kurosawa che se ne accorse eccome e che riprese i suoi soldi a suon di denunce e cause. Regolarmente fatturata invece la trasposizione in "Ancora vivo", il remake di Walter Hill del 1996 a dimostrazione del fatto che ieri e oggi, dopo quasi mezzo secolo l’interesse per la pellicola non e’ destinato a spegnersi.
La ragione di tanto successo e’ presto detta, anzi e’ sufficiente limitarsi alla sigla d’apertura con le musiche tanto beat quanto beffarde di Masaru Sato, per respirare un’aria sbarazzina e in un certo qual modo iconoclasta verso un genere, quello tradizionale dei samurai, fino ad allora piuttosto serio ed impettito.
Nell’esilarante ma non meno avvincente proseguo del film, lo spostamento d’asse tra buono/cattivo verso furbo/scemo, sara’ archetipo e modello che ben si adatta per tutta una serie di film di diverso ordine, perfetto per il western ridefinito di Leone, che da "La sfida del samurai" pare non aver tratto solo lo spunto per la sceneggiatura. cosi’ come non si contano gli epigoni altrettanto beffardi e nel contempo avventurosi.
Piu’ che un film uno stile quindi, matrice di un genere trasversale ai generi, testo esemplare che non deve oscurare una regia straordinaria che a sua volta deve tanto al cinema hollywoodiano, magari in quel western che nel flusso e riflusso genera ed e’ generato, autogamia cinematografica per un circolo virtuoso e prolifico.
Divertente ed impeccabile, dimostrazione che si puo’ fare la storia del cinema senza distruggere ma mescolando gli ingredienti al ritmo giusto.

Scheda IMDB


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