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La sfiga del pre

Creato il 26 maggio 2014 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Mi sono così concentrata per far notare le differenze fra turisti ed expat che non mi sono mai accorta di quante cose in realtà ci accomunano. Per esempio siamo tutti esseri umani, a volte (in India) ci ammaliamo mangiando nei ristoranti fighi e non ci ammaliamo nei ristoranti luridi e tutti quanti siamo soggetti alla sfiga del pre-partenza.

La sfiga pre-partenza si insinua nella tua vita come una vigliacca, ti osserva nei giorni che precedono la partenza, si assicura di trovare un punto debole nella tua organizzazione e, solo in quel momento, attacca senza pietà. Tu come una scema devi solo subire. La sfiga si può manifestare in molte forme, per esempio: ti puoi ammalare giusto prima di partire, ti si spacca la valigia la notte prima della partenza, si rompe lo shampoo che avevi messo in valigia e macchia tutti i vestiti… e via così… è terribile e ti casa un’ansia non da poco. La sfiga si può presentare il giorno prima o settimane prima… non ha tempo ne età! Per esempio tu progetti di andare al mare e sbam una settimana prima cadi dalla bici ti fai una bella cicatrice e la dottoressa ti dice di non prendere il sole, decidi di andare in montagna e sbam una settimana prima si ammala tutta la famiglia. Mi ricordo ancora l’ultima settimana bianca in famiglia, io ero in quarta elementare e mia sorella faceva la seconda. Premetto che mia sorella da piccola non è mai stata un angelo, si lagnava e rognava come pochi da sana figuriamoci da ammalata, la settimana bianca in montagna era un rito che ormai si protraeva da anni e quello sarebbe stato l’ultimo anno con il maledetto maestro di scii. La settimana bianca iniziò con qualche giorno di ritardo perché io mi ero ammalata. Il giorno della partenza non ero ancora guarita del tutto ma stavo benone… in macchina succede il patatrac mia sorella inizia a sentirsi male. Immaginatevi ore e ore di strada con una che lagna sul sedile dietro… un inferno. Arriviamo alla casa in montagna e mia sorella ha la febbre, dopo appena qualche giorno si ammala anche Sultano. Alla fine della settimana siamo tornati tutti a casa e avevamo sciato solo un giorno… rabbiosi come pochi.

La sfiga si attacca a te e non molla è inutile che tu ti guardi intorno, che ti prepari, pianifichi o elabori vie di fuga, se lei ti vuole non c’è niente da fare. Per esempio io sto preparando il mio ritorno in Italia e sono stata attenta a tutto: non mangio cose troppo strane perché non voglio ammalarmi prima di tornare (o sulla strada del ritorno), sto attenta per strada, sto attenta a non tagliarmi, sto attenta a mio marito e grazie a Dio abbiamo trovato una bella fattoria in cui possiamo lasciare il cane finché noi siamo in Italia. Bene, sabato sera Giuliano (il cane) si frattura una gamba. Stava giocando, cade male e inizia a piangere con un pazzo, io urlavo come una pazza PCLPLDCDNT cercava di calmarci senza successo. Maledizione e porca di quella vacca (scusate indiani) ma veramente? Veramente si doveva fratturare una gamba adesso? Cioè sfiga, mia cara amica di viaggi, ma non eravamo apposto? Non hai già fatto anche troppo per me? Evidentemente no. E cosa posso farci io? Niente, sopporto in silenzio e ringrazio il cielo perché nella fattoria in cui andrà, in teoria, c’è un veterinario che può seguirlo.

Ma la sfiga pre-partenza non è l’unico “kind of sfiga” che ci accomuna tutti, non dimentichiamo la sfiga pre-serata/giornata che aspettavi da tempo. Questa è un must intramontabile, ti prepari per una serata programmata da secoli e succede qualcosa che rovina tutto, per esempio: ti ammali, si rompe il vestito, tua mamma ti ricorda che quel giorno avevi promesso alla zia di quinto grado che saresti andata a cena con lei, avviene l’apocalisse, le cavallette e robe così. So che è successo a tutti e vi racconto il mio ultimo incontro con la sfiga pre-serata.

Da giorni in tv fanno la pubblicità del nuovo x-men, la fanno di continuo e l’intervista al protagonista ormai la so a memoria. Mio marito che è un grande fan mi ha chiesto di andarlo a vedere. Bona. Dopo anni di ferie mancate, settimana scorsa mi annuncia che oggi sarebbe stato in ferie, io non ci credo manco morta ma ieri sembrava veramente sicuro, allora decido di fargli la fatidica proposta… lunedì sera andiamo a vedere x-men! Dovete sapere, miei cari amici, che io ho la memoria da pesce rosso… dimentico tutto in fretta e x-men non l’avevo mai visto. Ieri, considerato il cane ingessato e inconato, decidemmo di stare a casa a non fare niente, io prendo la palla al balzo e decido di guardare tutti gli x-men dal primo all’ultimo (in ordine cronologico) in modo che stasera sarei arrivata fresca e preparata al cinema… bona. Dopo una giornata di x-men (questa notte ho sognato Magneto) a meno 20 minuti dall’ultimo film della maratona “x” cosa succede? PCLPLDCDNT mi avvisa che ha male la schiena. Io avevo già capito, la sfiga ormai aveva già colpito, infatti mio marito oltre ad essere il nemico n.1 dello sport soffre anche di mal di schiena, quando gli viene non c’è niente che puoi fare per aiutarlo. Lui vuole solo stare buttato a letto senza prendere medicine, a meno che non lo minacci dicendo: “se non le prendi e domani stai ancora male non puoi andare a lavorare”…. Si lo giuro questa è l’unica frase che lo convince a prendere medicine.

Beh, in poche parole stasera niente cinema, niente Magneto e niente pop-corn maxi. Io mi arrendo alla sfiga, la accetto e amen ma voglio chiederti una cosa…

Mia cara sfiga ma non ne hai abbastanza? Non puoi lasciare in pace noi poveri cristi? Non puoi colpire chi fa qualcosa di male? Chi se lo merita? Perché non scombini i piani a quello che in anonimato lascia sempre le cacche di cane in giardino? Non pensi se lo meriti? Lo dico così per dire è… poi vedi tu!

P.s per chi avesse una memoria da pesce rosso PCLPLDCDNT significa “persona che lavora per la ditta colpevole del nostro trasferimento”.

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