Quando, tra moltissimi anni, monsieur le notaire aprirà il testamento di Zidane, si troverà davanti una lista di aspiranti eredi che manco la Regina Elisabetta. Indiscrezioni dicono che comunque qualcosa ha promesso pure a Materazzi. Il fatto è che quando il tuo vero erede si chiama Enzo, anche al più distinto notaio dei bassifondi di Marsiglia viene il dubbio che stai lasciando tutto a un salumiere o a un tabaccaio. E allora ecco la coda degli “eredi di Zizou”.
La mamma dei cretini è sempre incinta, ma anche quella degli eredi di Zidane è prolifica. A volte è la stessa persona. Nasri è pure algerino di Marsiglia, per la contentezza di Le Pen. In tempi di calciomercato la fertilità zidaniana è nel pieno della sua attività: ora sono suoi eredi pure i belgi Hazard ed El Kaddouri. Lo era pure Obertan qualche anno fa. E un certo Abdallah Yaisien. A questo punto anche un semisconosciuto tunisino come Daoud Bouzid può entrare a pieno titulo nel novero degli eredi di Zinédine. Ma non dimentichiamo Ménez: lui è il vero erede di Zizou, com’è vero che io mi chiamo Napoleone. A proposito, anche il Bonaparte aveva qualche numero alla Zidane: il colesterolo.
Ma come dimenticare l’Orso Bruno, eh, cari amici intertristi? Stéphane Dalmat, lui sì che era erede di Zidane. Ha lasciato il segno, anche se credo che alla Pinetina qualcuno avrebbe preferito lasciare qualche segno a lui. Fu creato il comitato referendario “Cambiamo nome ad Appiano Gentile: ci siamo stancati di essere gentili con questo bidone”. Fallì perché il nome era troppo lungo, ma fallì di più il buon Dalmat, arrivato tra l’altro dal Psg in cambio della metà di Vampeta. Immagino che fosse la metà al di sotto della cintura…
In Italia abbiamo visto all’opera un altro aspirante erede di Zidane. Era pure bravino, a me non dispiaceva. Yoann Gourcuff arrivò al Milan nel 2006 ma trovò poco spazio. Si è rifatto a Bordeaux e Lione. Un paio d’anni fa, l’immortale Paolo Maldini (un altro che deve stare attento al patrimonio insidiato da decine di presunti eredi) disse che “Al Milan Gourcuff ha sbagliato al 100%”. Non si impegnava, sbagliava comportamento, non si è messo a disposizione della squadra. Accuse pesanti. Di Gourcuff, il cui nome in bretone significa “uomo dolce” (sarà un modo gentile per dire diabetico), è stata tirata fuori pure la presunta omosessualità. Maldini dice poi che non ha voluto imparare subito l’italiano: qui si sbaglia il Capitano, Yoann andava a lezione all’Istituto di italianistica di Corigliano Schiavonea, fondato da Gattuso con la liquidazione dei Glasgow Rangers. E infatti per questo Ringhio entrava male in allenamento su Yoann: si ostinava a utilizzare il congiuntivo. Il padre di Gourcuff non l’ha presa bene e ribalta tutte le accuse: “A Milanello c’erano giochi politici in spogliatoio”. Che poi è la stessa linea difensiva di Ghedini sul Rubygate.
Ecco, il povero Yoann è stato pure escluso da Euro 2012. Il ct francese Laurent Blanc l’ha lasciato a casa dopo l’ultima amichevole con l’Islanda. Certo, l’avversario era ostico, anzi ostrico. Blanc, diplomatico, ha detto che “era rimasto fisicamente indietro”. Maliziosi, che avete capito? Era rimasto indietro perché aveva bucato con la sua Renault Laguna.
Giorgio Caccamo
@giorgiocaccamo