Milano, 12 marzo 2013. Durante la Prova Generale chiusa al pubblico di domenica 10 marzo, si è ripetuto un problema di tenuta delle funi che fanno scorrere la pareta mobile sistemata in una struttura di alluminio che fa da palcoscenico nel palcoscenico del Piermarini. Mentre era in scena la prova si è rumorosamente strappata nuovamente la fune d’acciaio creando panico sul palcoscenico, un’artista della compagnia si è sentita male per lo spavento. Nei giorni precedenti si era ripetuto l’incidente con la rottura della fune e la deformazione e piegatura della guida di scorrimento del muro con provocando preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza.
I tempi stretti ed una messa a punto difficoltosa avevano già fatto chiudere le porte al pubblico della Prova Generale, questo nuovo accadimento ha fatto sì che la Prova saltasse e venisse spostata alla data della prima, spostandola al 16 marzo.
Da tempo, la sicurezza degli allestimenti è un problema preoccupante al Teatro Alla Scala…continua
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Roma, 16 mar. (Adnkronos) – Sfiorato l’incidente al Teatro dell’Opera di Roma. Lo afferma in una nota Gianluca Peciola del coordinamento di Sel (Sinistra, Ecologia e Liberta’) di Roma, spiegando che mentre era in corso l’opera ‘I due Foscari’ diretta da Riccardo Muti, nel primo atto, un pannello di grandi dimensioni ha ceduto, si e’ inclinato pericolosamente verso l’orchestra, rischiando di cadere sul palcoscenico, seminando il panico tra gli artisti in scena. Per fortuna non e’ successo niente, ma lo spettacolo e’ stato sospeso per venti minuti.
“Il nostro allarme sulla sicurezza, che avevamo lanciato piu’ di un anno fa, quando era caduta una volta scenica sul palco, e’ evidentemente rimasto inascoltato. L’amministrazione Alemanno -afferma Peciola- e’ responsabile dello stato di incuria in cui si trova il teatro. Sono anni che denunciamo, insieme ai lavoratori del Teatro dell’Opera, la cattiva gestione del sindaco Alemanno”.
“L’incidente scongiurato di questo pomeriggio -aggiunge l’esponente di Sel- dimostra che non sono stati predisposti adeguati livelli di sicurezza per il personale del teatro e ordinari interventi di manutenzione. Non si puo’ fare cassa sulla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Il Teatro dell’Opera e’ anche un monumento alla precarieta’ lavorativa perche’ ci sono ancora centinaia di lavoratrici e lavoratori in attesa di stabilizzazione”, conclude Peciola.
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