La sigaretta elettronica: nuovi dispositivi, vecchie (e pessime) abitudini?

Creato il 07 febbraio 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

A dispetto di molti stimati giornalisti, io ho la fortuna di essere l’editore di me stesso.
Questo insignificante dettaglio mi permette di pubblicare, liberamente e senza censura, le notizie che ritengo più interessanti (con l’unanimità dell’intera redazione, aggiungo soddisfatto!).

Così accadde anche in quel torbido 11 settembre 2012: lo scottante post Il fumatore (mal)educato provocò una forte indignazione in molti lettori. Il tempo di una tirata e la mailbox si saturò di commenti infuocati.
«Razzista» fu l’epiteto più gentile, gli altri appellativi li lascio agli onori della cronaca.

Allora scrivevo:

Essere schiavi di una dipendenza provoca comportamenti distorti e spontanei: il fumatore accende la sigaretta in ascensore, nel bagno dell’ufficio oppure nella sala d’attesa dell’ospedale. Ai suo occhi risultano azioni ordinarie e non si preoccupa se infastidisce il prossimo. La sensibilità fisica e morale si riduce sostituita dalla necessità di soddisfare la propria assuefazione.”

Oggi, queste accuse, sono ancora molto distanti dalla realtà?

Sta di fatto che dalle ceneri di quell’articolo, qualcosa si è mosso: la sigaretta elettronica (per i più smanettoni, e-cigarette ) oggi è diffusa negli ambienti più disparati convincendo accaniti uomini-nicotina a rivedere secolari posizioni. La tecnologia-amica manda in fumo le vecchie, cattivi abitudini dell’uomo del passato, migliora la qualità della vita e reintegra il fumatore nel gruppo, non più costretto ad isolarsi per placare il desiderio di una boccata di sano smog.

E così il rozzo mozzicone viene sostituito da un elegante dispositivo a batteria ricaricabile, la combustione-cancerogena dal più ecologico vapore al sapore che ricorda “una sensazione simile a quella provata inalando il fumo di tabacco” (da wikipedia).

Tutto perfetto?
Non proprio.

Manca una precisa legislazione: è possibile utilizzare la e-cigarette in ambienti chiusi? Quali rischi corre l’e-fumatore? Esiste ancora il concetto di fumo passivo?
In attesa di risposta certe, a noi non-fumatori non resta che vigilare e denunciare comportamenti di cafonaggine, a prescindere se si tratta di sigarette tradizionali oppure di diavolerie elettroniche.

I tempi cambiano, la maleducazione resta.

MMo



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