Ecco il mio primo pensiero:" Ti ci faccio marcire qui in mezzo, tra "Cristianesimo" ed "Ebraismo", mi ricordo quando ti schiaffai tra questi due capitelli greci di pagine, così da farti percepire l'insostenibile leggerezza della tua nullità culturale". Poi però mi sono sentita in colpa. Hans Kung è pesante sul serio, e non è nemmeno un romanziere, sarebbe stato più giusto, da parte mia, far disintegrare "La Signora delle camelie" tra Nabokov e Kundera. Certo è, che non ha colpa il piccolo Dumas, se dal padre ereditò la metà sbagliata di geni. Tuttavia, la sopravvivenza, nelle nostre librerie, di questo romanzo da uncinetto rimane un mistero per la mia umana finitudine.
Quell'Armando Duval lo avrei preso a calci nel sedere dall'inizio alla fine, lui e quel suo amoretto post-puberale dal moderno livello di emancipazione sessuale. Non è per fare i classisti o i segregazionisti, ma questi amori falliti in partenza per incolmabili disparità sociali, che puntano al riscatto e alla redenzione terrena (ma poi, redenzione di che? la linea tra libera adesione alla prostituzione e altruismo è molto sottile), non mi vanno giù, come Leonardo all'Inter.
E poi lei, Margherita, con quelle camelie bianche o rosse, dipendentemente dal periodino, che all'idea del polline, già starnutisco! Delle coccarde mi avrebbero risparmiato gli spasmi psicosomatici, sacrificando, sfortunatamente, considerevoli quantità di romanticismo profumato alla francese. Ce ne saremmo fatti tutti una ragione. Magari se contestualizzassi la vicenda, al periodo storico di riferimento, ne apprezzerei maggiormente la portata scandalistica, ma sono cresciuta in un paese in pugno al sentimentalismo piazzarolo e monnezzaio della De Filippi al cui confronto la storia d'amore tra un giovinetto e una prostituta assume contorni, addirittura, virginali.
Non vedevo l'ora che morissero tutti, scrittore compreso, ed io, personalmente, avrei anche optato per un'accurata damnatio memoriae, con il rischio di una denuncia per vendalismo: anche la democrazia ha i suoi limiti.
"La Signora delle camelie" è un libretto da ragazzine sciocchine e farfalline, scivolato lesto lesto nel mio personale dimenticatoio, senz'arte né parte, meritevole dell'oblio. B.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Recensione di “Il mio corpo mi appartiene” di Amina Sboui
Amina Sboui, celebre in tutto il mondo per aver postato su Facebook delle immagini a seno nudo per combattere contro la condizione della donna in Tunisia, ha... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Valeria Vite
CULTURA -
Edoardo Puglielli. Umberto Postiglione e il grande sciopero di Lawrence (1912)
Lawrence Strike 1912«Quella di Lawrence fu la prima grande vittoria degli immigrati. I poveri lavoratori venuti da tutte le parti del mondo, espulsi dalla... Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Silcap
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
Recensione album “Aske” – Burzum
“Aske” – Burzum Ci sono artisti che entrano nella storia della musica e raramente questo succede solo per la qualità della loro produzione. Leggere il seguito
Il 24 giugno 2015 da Wsf
ARTE, CULTURA -
Ritrovato pavimento musivo cristiano a Nazareth
Particolare del pavimento musivo trovato a Nazareth(Foto: University of Hartford)Recentemente a Nazareth, in Israele, è stato scoperto un pavimento a mosaico ch... Leggere il seguito
Il 22 giugno 2015 da Kimayra
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
L’AFRICA DEL VUDÙ | La religione degli antenati e l’evangelizzazione cattolica
di Mauro CarosioIn quasi tutta l’Africa Nord Occidentale la religione seguita da gran parte della popolazione è il Vudù (la trascrizione del termine varia a... Leggere il seguito
Il 22 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
"Il Mercante di stoffe" di Cola Valis
Buongiorno amici lettori!mentre leggete io sono su un treno, direzione stanza Libridinosa (e tiramisù libridinoso)! Eh si, oggi recensione programmata! Leggere il seguito
Il 20 giugno 2015 da Eliza
CULTURA, LIBRI