La signorina Papillon, prenotalo a €5
Nel continuo scontrarsi di sogno e realtà, entrano in collisione i due mondi, l'ottocento e l'odierno. Questo in scena è abbastanza evidente, perché i personaggi sono vestiti in abiti che richiamano un tempo passato, ma appaiono anche altri oggetti più squisitamente moderni, come un orologio da polso col cinturino in plastica nera o un registratore vocale. Si è continuamente indotti alla confusione, al dubbio di quale tempo si stia vivendo. E c'è solo un tempo dove la convivenza tra due mondi può essere plausibile, ed è quello onirico. La regia molto ragionata di Francesco Marchesi tenta di riprodurre questa continua illusione, Rose è posta in una sorta di bozzolo bianco, come fosse una fanciulla in attesa anche lei di sbocciare o divenire una farfalla. Non un bianco netto, ma un bianco più opaco, come quello indefinito dei sogni; i personaggi quando entrano in scena sembrano filtrare da una specie di nuvola. I toni sono grotteschi e irrealistici, parola e movimento scenico si fondono spesso in un unico linguaggio. Piace soprattutto come Francesco Marchesi sia riuscito a trovare un codice molto strutturato e preciso al suo linguaggio corporeo. Una tale impostazione, fosse stata approfondita anche nei personaggi di Andrea Mosti e Priscilla Bertelloni - i cui movimenti erano studiati, ma più tendenti al convenzionale - avrebbe avuto interessanti effetti. Scenicamente non si ricercano grandi effetti, ma tutto deve passare per la parola, così gli attori - e le luci - diventano il veicolo fondamentale per trasmettere il sogno di Rose. Tutto si gioca sul ritmo e l'energia, le parole si fanno quasi inafferrabili, come un'immensa colonia di farfalle, impossibile vederle tutte quante. Ne prendiamo il più possibile col retino, ma non sempre riusciamo. Gli attori sono preparati tecnicamente e non si perde una sillaba, ma si sente a volte la necessità di un dilatamento, per poter metabolizzare la parola acuta di Benni e poi ripartire. Un lusso che non ci viene concesso, afferriamo dunque il prendibile e lasciamo sfilare il resto, frutto certamente di un lavoro attentissimo e senza sporcature. Un gruppo da seguire, pieno di verve, con già altre lavori in cantiere e una direzione, quella di Francesco Marchesi dalla personalità brillante e viva. Al Teatro Kopo fino a domenica 22. A.A.
LA SIGNORINA PAPILLON di S.Benniregia Francesco Marchesicon Andrea Mosti, Priscilla Bertelloni, Sabrina Maggiani e Francesco Marchesi
dal 20 al 22 dicembre presso
TEATRO KOPO Via Vestricio Spurinna 47 - RomaBiglietti: intero €10 - ridotto €5