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La sindrome degli antenati IV: Freud II

Da Simonetta Frongia
Il figlio sostitutivo: conclusioni.
Un figlio che nasce dopo una morte non é necessariamente un figlio sostitutivo né il figlio di una madre morta (depressa e in lutto). Talvolta al contrario, é il segno che la vita risorge a una nuova forza e gioia, attraverso la nascita di un figlio riparatorio. Ad esempio, il piccolo Sigmund Freud é stato allevato come un figlio unico prescelto.
Egli é nato tre mesi dopo la morte di suo nonno Sholom Freud (1856). La tristezza per la morte del suo fratellino minore Julius (1857-1858) e del giovane zio Julius (fratello di sua madre, morto a vent'anni, 1858), non ha cambiato il suo ruolo di figlio privilegiato e amato. Ma questa morte del fratellino minore , avvenuta quando lui stesso era ancora molto piccolo, può averlo segnato. Si può supporre che sia proprio lui ad essere evocato come un revenant , nell'analisi che Freud fa di un proprio sogno: Non vixit "Nessuno è insostituibile". Freud nell'Interpretazione dei sogni dice a proposito dei revenats: "Tutto quel che si é perduto ritorna". Se Freud parla di revenats (coloro che ritornano), Francoise Dolto parlava degli "invisibili" e ricordava che Jules Laforgue citava spesso la frase di Sant'Agostino: "I morti non sono assenti, sono esseri invisibili".
Ne L'interpretazione dei sogni, Freud parla di revenants: "Ci tenevo che i loro nomi....fossero determinati dal ricordo di persone care. I loro nomi fecero dei miei figli dei revenants (Boringhieri 1966, vol.3 pag.445). 

In Totem e tabù, Freud parla della trasmissione transgenerazionale:
"Se i processi psichici di una generazione non si prolungassero nella generazione successiva, ogni generazione dovrebbe acquisire ex novo, il proprio atteggiamento verso l'esistenza, e non vi sarebbe in questo campo nessun progresso e in sostanza nessuna evoluzione..................Di quali mezzi e vie si serve una generazione per trasferire alla successiva le proprie condizioni psichiche?
Non sarò io ad affermare che questi problemi siano stati sufficientemente chiariti, o che la comunicazione diretta e la tradizione, alle quali si pensa per prima cosa, siano sufficienti alla bisogna...............Anche la repressione più violenta é costretta a lasciare spazio a moti sostitutivi deformati e alle reazioni che ne conseguono". (Boringhieri 1975, pp.160-161)
Ma Freud in quanto "biologo della psiche",pensava anche in termini di filogenesi e, nelle Cinque conferenze sulla psicanalisi", precisa: "Il bambino ha le sue pulsioni e le sue attività sessuali sin dall'inizio, le porta con sé venendo al mondo".Ipotesi contrastata come estrapolazione fantasiosa.
Francoise Dolto aggiunge che l'inconscio della madre e del bambino sono collegati, e il bambino indovina e sente gli eventi famigliari di due o tre generazioni.
Per chiudere il cerchio ripropongo la frase del post di ieri, di Freud:

...il sogno porta in primo piano contenuti che non possono derivare né dalla vita matura né dall'infanzia dimenticata di colui che sogna. Siamo costretti a considerarli come una parte dell'eredità arcaica che il bambino influenzato dall'esperienza degli avi porta con sé al mondo prima di ogni esperienza".

Ancora una volta partendo dalla Schutzenbergher attraverso Freud e la psicanalisi ci rendiamo conto che il sogno, l'inconscio, l'infinito, il "non detto" ci portano verso una infinità di possibilità e di collegamenti verso qualcosa che ci è sconosciuto ed intuito nello stesso tempo. Inutile ricordarvi di come questo libro sia venuto a me e, credo per un motivo. Di sicuro questo percorso mi ha riportato alla rilettura di Freud e alla ricerca e ricostruzione delle storie della mia famiglia a cominciare dall'albero genealogico, non vi nascondo neppure della difficoltà di trovare materiale decente poiché i ricordi sono molto labili e manipolabili ed ovviamente ognuno ricorda come e ciò che vuole, allora bisogna provare a restare in ascolto fosse anche di qualcosa intuita o percepita in un sogno.

Per concludere vi consiglio la lettura integrale dell'opera della Schutzenberger e, sono sicura che ognuno di voi troverà nuovi collegamenti e nuove possibili interpretazioni della storia famigliare e della storia umana in generale. Buona lettura.


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