Magazine Diario personale

La Sindrome di Amal Clooney

Da Giupy
Gli ultimi post ho parlato di pop culture, film&telefim prodotti negli Stati Uniti. Spesso ho spiegato come le mie studentesse, e in generale la gente che sta nel mio campus, siano molto simili ai protagonisti di film&telefim statunitensi. In a nutshell, sono tutti molto fighi.
I lettori piu' assidui noteranno come ormai siano passati mesi dal mio ultimo post pseudofemminista, ed essendo che l'8 Marzo mi sono trattenuta per evitare la banalita', ora vi ammorbo vi elargiro' le mie periodiche perle di saggezza.
Le mie studentesse sono belle perche' assomigliano ai protagonisti dei film. Sono alte bionde e con gli occhi azzurri (c'hanno un po' le cosce da vitellini e un esordio da pancetta da birra, segno che arrivate alla mia eta' altro che ombelico fuori, ma per ora sono ancora abbastanza toniche da essere- presumo - molto appetibili al genere maschile). Mi chiedo a volte quanto dev'essere dura la vita in questo campus se non sei la sosia di Taylor Swift.
Il punto, pero', e' che la bellezza e' un concetto che inventiamo noi. Nessuno ha mai detto che la bionda-occhi-azzurri-alta e' piu' figa della mora-occhi-neri-bassa, pero' nei film la vamp e' di solito bionda, le modelle nove su dieci lo sono. Quand'ero piccola ed e' uscita "La Bella e La Bestia" non stavo nella pelle all'idea di una principessa che mi somigliasse (ok, Biancaneve e' mora, ma ha pure la carnagione di un vampiro e poi chi cavolo si identificherebbe con quella mentecatta di Biancaneve?)
La Sindrome di Amal Clooney E poi, Belle era sveglia e leggeva
Le mie studentesse non sono belle perche' assomigliano alle attrici dei film. Sono le attrici dei film che assomigliano alle mie studentesse perche' questo e' lo standard di bello. Che, guarda un po', e' uno standard molto americano. Nel rinascimento infatti piacevano le donne con i fianchi larghi e un po' di ciccetta, a far vedere che avevi i soldi per mangiare ogni giorno. Perche' oggi piacciono i magri? Perche' la societa' si e' invertita. Un tempo essere grassi era segno di ricchezza, negli Stati Uniti e' essere magri: chi non ha soldi infatti (e vive in posti infami e desertici tipo il Texas) non puo' permettersi cibo sano e ripiega su MCDonald's, 1 dollaro a panino. Solo i ricchi possono comprare cibi biologici, frutta e verdura fresca. Soli i ricchi hanno il tempo di cucinare e fare sport, e i soldi per pagarsi la palestra. E dal momento che a tutti piacciono i ricchi e a nessuno piacciono i poveri, magrezza e' sinonimo di bellezza.
La Sindrome di Amal Clooney  Pure negli anni 60 piacevano cosi', guardare Mad Man per credere
L'idea di quello che e' bello e quello che e' no e' influenzato dal modello occidentale. Certo, ci sono ancora (per fortuna!) molte culture che considerano la bellezza in modo diverso. Ma pensiamo a noi in Italia, che tendenzialmente apprezziamo questi biondi attori/attrici americani anche se nove su dieci abbiamo la carnagione da Marocchine e i baffi da Che Guevara. Pensiamo a Giapponesi e Coreane che, invece di considerarsi fighe con gli occhi a mandorla e i capelli lisci e neri, tentano di allargarsi gli occhi, farsi bionde e abbronzarsi (giuro sono stata testimone diretta del processo di una giapponese che si metteva la colla sulle palpebre per avere gli occhi piu' grossi).
 La Sindrome di Amal Clooney Voglio dire, non sarebbero meglio con la loro vera faccia?
E voi direte, ma Giupy, e tutte le modelle/attrici/cantanti nere? Naomi Campbell e' considerata molto bella. Vero. Ma non e' considerata bella perche' e' nera. E' considerata bella perche' assomiglia ad una bianca. Capelli lisci, naso piccolo, fianchi abbastanza stretti, fisico slanciato. E' praticamente una caucasica con tanto fondotinta. E' assolutamente inoffensiva, proprio come Beyonce che viene continuamente photoshoppata per sembrare piu' bianca. Non e' quindi strano che, come spiega questo video in modo ironico, la gente fosse sconvolta a scoprire che Beyonce e' nera ed e' attiva per i diritti dei neri.
La Sindrome di Amal Clooney Questo in gergo e' il "whitewash"
La domanda e', avete mai visto una supermega modella con i fianchi larghi delle Africane, il sedere pronunciato delle Latine, o i capelli super crespi? Una volta ero dalla parrucchiera in Italia e chiaccheravamo. Ho raccontato di una collega Congolese che avevo che si appiccicava con un'orrida colla dei capelli finti in testa, per averli lisci. "Be' ma mi sembra un'ottima idea" ha commentato la mia parrucchiera "Cosi' ha risolto il problema di quei terribili capelli crespi delle nere!"
E qui la domanda e': chi l'ha detto che i capelli crespi non sono belli? L'abbiamo detto noi, a cui piacciono i ricchi, e i ricchi hanno sempre capelli lisci o riccioli composti. I ricchi sono bianchi e hanno gli occhi grandi dei bianchi, non gli occhi a mandorla. E cosi' via. Per cui i capelli afro sono brutti, poco professionali, e preferiamo che le nere si mettano capelli finti o prodotti tossici per lo stiramento chimico.
La bellezza, quindi, deriva unicamente da contesti culturali, e certi modelli si impongono su altri perche' e' cosi' che siamo abituati a vedere. Pero', al tempo stesso, noi ragazze siamo sempre spinte fino alla piu' tenera infanzia all'idea di essere bella. Ho passato la mia adolescenza a dieta, a mettermi le lenti per non far vedere che avevo gli occhiali, a stirarmi i capelli perche' cosi' andava negli anni 2000 e a farmi i colpi di sole perche' volevo essere piu' bionda. Ho pure comprato delle lenti a contatto verdi che mi facevano sembrare un incrocio tra un Basilisco e un alieno di un film a basso budget.
La mia ossessione per la bellezza non veniva dal nulla, cosi' come non veniva dal nulla quella delle mie amiche che dopo pranzo andavano in bagno a vomitare. La mia famiglia mi ha SEMPRE fatto notare con disappunto quando non ero bella abbastanza. Anche ora, ogni volta che torno a casa mi devono far notare che sono troppo pallida, o troppo magra. Quand'ero piu' giovane ero troppo grassa o avevo dei capelli troppo crespi.
Se non mi criticano, amici e parenti tendono a fare dei complimenti legati all'aspetto fisico. Sei bella perche' sei magra. Dietro alla mia magrezza c'e' il fatto che sono celiaca e non ho assorbito i cibi che mangiavo per molti anni, quindi non e' che mi vada particolarmente di essere criticata o lodata per una malattia, pero' la gente lo fa lo stesso. Sei bella perche' sei alta, perche' hai le gambe lunghe, perche' hai dei bei capelli. E si, non sono qui per tirarmela, ma pur non essendo bionda ho tutte le carte in regola per essere ok. Una volta sono andata ad uno spettacolino di Natale nella scuola dove insegna mia madre e i bambini erano tutti curiosi di conoscere "La figlia che sta in America".
Le colleghe di mia madre, che mi conoscevano da piccola, hanno subito tutte detto "Come sei diventata bella". Una bambina e' venuta a dirmi "Da grande voglio diventare come te perche' sei bella".
Invece di farmi piacere, la cosa mi ha dato fastidio. Mi sono limitata a sorridere, ma avrei voluto dire alla bambina "No, tu devi diventare come me perche' sono intelligente (o almeno ci provo)".
La Sindrome di Amal Clooney Cara vecchia Barbie, che se fossi una donna vera con quelle forme manco staresti in piedi
Non dico che agli uomini questo non succeda mai. Ma, almeno dalla mia esperienza personale, il pattern e' complimentarsi con gli uomini per la carriera e con le donne per bellezza/quantita' di bambini (se hai figli a quel punto sei autorizzata ad essere un cesso perche' ormai la prole l'hai creata e quindi non sei piu' tu al centro dell'attenzione. Ma se non sei sposata e non hai figli almeno devi dimostrare di essere appetibile abbastanza da poter diventare moglie e madre).
Il punto e' che io non ho fatto nulla per avere un certo aspetto. Ho avuto il culo di nascere con i giusti canoni per la societa' che piace a noi, senza fianchi troppo mediterranei o gambe troppo corte. Non dura tanto. Nella pre-adolescenza mi dicevano che non ero abbastanza proporzionata, che ero troppo alta e troppo grossa. Presto mi verranno le rughe e la gente mi dira' che ero bella da giovane. Nessuno fa sforzi per essere bella o brutta, ci nasce. Viviamo nel terrore della vecchiaia perche' ci insegnano ad essere belle. Se nasci bella potrai una vita facile per un po', se nasci brutta probabilmente sara' un po' piu' difficile, ma questo non dipende minimamente dalle tue capacita', e non puoi fare nulla per cambiarlo. Per questo e' degradante e sbagliato misurare una persona in base all'aspetto fisico.
Quello che resta e' quello che ho imparato. Quello che sono, che ho costruito. Non ho fatto molto nella mia vita e mi considero ancora all'inizio della mia carriera. Ma, mi chiedo, perche' la gente non puo' complimentarsi con me perche' sono andata negli USA e sto facendo un PhD? Lo so che pubblicare articoli sui giornali accademici puo' sembrare inutile, ma e' sempre immensamente piu' utile che avere un bel sedere. Se io da piccola avessi avuto dei modelli di donne di successo, invece che sono di donne belle, magari mi sarei risparmiata un bel po' di paranoie e insicurezze adolescenziali.
Cosa fare allora, per contrastare tutto questo? Smettere di truccarmi, vestirmi con dei sacchi dello sporco, non depilarmi piu' come le femministe negli anni 70? No, perche' ormai siamo nel post-femminismo e ci si aspetta da noi l'abilita' di essere tutto. Se sei brava, se hai una buona carriera MA non sei bella ti daranno della zitella, della lesbica, o della stronza. Ti dicono tutto cio' pure se sei bella, immaginati se non lo sei. Sarebbe bello un mondo dove ognuno puo' essere bello a modo suo, pure senza non essere alta bionda e figa come le attrici dei film e le mie studentesse e tutte le persone ricche del Nord America.
E qui entra in gioco Amal Clooney. Che si e' sposata George Clooney a Venezia nel matrimonio che vorrei io. Che e' bella da paura. Dovrei quindi odiarla, o invidiarla. E la invidio, ma non perche' e' bella o perche' ha sposato George (OOOOOK, un pochetto la invidio perche' ha sposato George, che c'ha pure una casa sul mio lago e ogni volta che dico da dove vengo tutti a chiedermi "ooooh e' dove sta George). La invidio perche' e' un super mega avvocato che si batte per i diritti umani, che ha difeso Assange, che si occupa di cause umanitarie. Ha un curriculum che fa paura e una carriera di tutto rispetto. Dobbiamo smetterla di considerare Amal come "la moglie di George": lei non e' quell'inutile sciaquetta della Canalis, ma e' una donna che dovremmo prendere a modello a prescindere da chi ha sposato. Lei ce l'ha fatta ad avere tutto: carriera, bellezza e George Clooney. E nonostante quel pochetto di invidia, sono proprio contenta che George abbia sposato lei e non la Canalis.
 (Che pero' Amal, io ti uso come emblema del femminismo e poi tu mi prendi  il cognome di tuo marito, pure se capisco che c'avevi un cognome - Alam Uddin - un po' cacofonico prima)
La Sindrome di Amal Clooney E' bella e neanche e' bionda. Peggio, e' pure Araba. 

Perche' nel mondo servirebbero piu' avvocatesse, dottoresse, accademiche e filosofe, e meno fashion bloggers. Io, in questo mondo, voglio diventare come Amal Clooney, e ok, riusciro' forse a diventare come una sua unghietta del piede, ma saro' comunque contenta di averci provato.

(In tutto questo io ieri sono stata al concerto dei Gogol Bordello con amici russofoni e ho passato tutto il tempo sotto il palco a ballare come fosse stata l'ultima serata della vita mia. Il fisarmonicista ha chiaramente deciso che io ero la musa del suo concerto e cantando "Start Wearing Purple" ha preso ad indicarmi. Ok, io mi vesto sempre di viola quindi ho sempre considerato quella la mia canzone, e sono lusingata che mi abbia notata. Poi il mio io femminista si e' detta: ti ha notato solo perche' hai gli shorts e lunghe lunghe gambe, non per la tua personalita'. E niente, cosi' mi sono auto-convinta che avesse in realta' letto il mio tweet sul fatto che esiste una tesi di dottorato sul Gipsy Punks e fosse attratto dalla mia intelligenza. Sicuramente mi ha fatto l'occhiolino a fine concerto perche' voleva che andassi nel backstage a parlare di Homi Bhabha e postcolonialismo. Sono cose che fanno star bene).



 E se non conoscete i Gogol Bordello e il Gipsy Punks, iniziate dalla mia canzone

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