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La sindrome giapponese

Creato il 31 agosto 2012 da Italianiaparigi

La sindrome giapponese

Turisti giapponesi alla Tour Eiffel

Ogni anno decine di giapponesi, in visita nella capitale francese, vengono colpiti dalla cosiddetta sindrome giapponese o sindrome di Parigi.
Si tratta di una malattia strana e improvvisa che colpisce particolarmente i turisti nipponici trasportandoli in uno stato di smarrimento e confusione.
La patologia si manifesta attraverso sintomi fisici e psicologici: allucinazioni, senso di persecuzione, forte senso di calore e stato confusionale.
I tantissimi turisti dagli occhi a mandorla che si recano per la prima volta a Parigi sono esposti a questa malattia che nasce dalla profonda divergenza tra l’immagine idealizzata di Parigi e la dura realtà con cui i giapponesi si scontrano quando giungono nella ville lumière.
L’individualismo, l’arroganza e l’impazienza dei parigini provoca uno shock violento nello spirito dei nipponici abituati alla gentilezza, alla calma e alla timidezza.
I turisti provenienti dal Sol levante immaginano Parigi come la città da sogno immortalata in tante pubblicità di profumi o nei film, frequentata da donne di classe e ragazzi gentili e attraversata da un’atmosfera delicata e raffinata.
Per la maggior parte degli stranieri, Parigi rappresenta la città degli innamorati di Amelie Poulain, un paradiso pittoresco che somiglia alle foto in bianco e nero di Doisneau dove uomini eleganti e donne con il ventaglio in mano passeggiano finemente per i boulevards.
Arrivati a Parigi, ci si rende rapidamente conto che la visione sublimata della capitale francese è solo un’utopia racchiusa in una bolla di sapone e che, aldilà della Tour Eiffel, Louis Vuitton e Chanel, la città nasconde un volto cinico e insensibile.
Il divario abissale tra la Parigi sognata e la Parigi reale causa un turbamento violento opponendo il disordine caotico all’armonia.
Si parte con l’immagine di una Parigi ideale e ci si ritrova dentro a un buco nero, di fronte allo sguardo glaciale dei parigini.
Uscendo a flotte dalle boutiques d’alta moda, i giapponesi si rendono conto che a Parigi, come nelle altre città del mondo, i problemi sociali abbondano: aggressioni, scippi, delinquenza, inuguaglianze, povertà e indifferenza. Il sogno parigino si sgretola drammaticamente davanti ai loro occhi increduli e delusi.
I turisti colpiti da questa patologia spesso devono essere rimpatriati urgentemente e solo dopo parecchie settimane ritrovano il loro equilibrio psichico.
Un consiglio spassionato agli amici giapponesi: sognare va bene… ma con moderazione. Parigi non è il paese dei balocchi!


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