La sistemica e il futuro.

Da Elisabettaricco

Il 19 aprile 2013, si è tenuto a Milano un interessante convegno dal titolo “La sistemica e il Futuro” organizzato dallo storico Centro Milanese di Terapia della Famiglia di Milano.

Riporto a fine articolo una breve presentazione del Centro Milanese* per chi non lo conoscesse.

I relatori della giornata sono stati Eileen Bobrow del Mental Research Institute di Palo Alto (California USA) allieva di Jay Haley, Mary Brewster dell’Ackerman Institute di New York, Marco Bianciardi, direttore del Centro Milanese di Terapia della Famiglia di Milano (sede di Torino) e direttore di “Episteme”.

Ringraziamo la segreteria del Centro Milanese per l’invito e il dott. Massimo Schinco, co-direttore del Centro Milanese per l’accoglienza.

Il convegno gratuito (prima volta in assoluto in 25 anni di corsi di formazione ed aggiornamenti) è stato stimolante e gli interventi hanno perturbato le nostre “certezze” di psicoterapeuti sistemici. L’aula era pienissima di studenti delle scuole di formazione sistemiche del Nord italia e psicoterapeuti provenienti da tutta l’Italia. Mi è piaciuta molto la location: l’Auditorium San Fedele in pieno centro a due passi dal Duomo. La suggerisco ai lettori per futuri eventuali eventi culturali.

Riporto di seguito poche frasi apparentemente banali estrapolate dai miei appunti e una storiella che il dott. Enrico Cazzaniga ha proposto per riflettere sui sistemi: un qualsiasi insight che nasce da una relazione aggiunge conoscenza ed esperienza al nostro percorso di vita… le persone curiose hanno interesse per l’altro e per il suo essere originale, diverso… in una situazione di rabbia bisognerebbe lasciare passare un tempo personale a cui far seguire risposte costruttive e positive rispetto all’accadimento… l’umorismo è spesso una possibilità  che permette di cambiare il modo di pensare ad un problema… il terapeuta è soprattutto un uomo e si relaziona al paziente con la sua umanità.

Ed ecco la storiella che riporto a memoria scusandomi per chi la conoscesse per la ri-costruzione:

In una casa di campagna di un contadino, che vive con la moglie, vivono nell’aia una gallina, un agnello e una mucca. Un giorno il contadino torna a casa dal mercato con una trappola per topi e la mostra fiero alla moglie. Il topolino che vive quella casa con la sua famiglia, si allarma. Pensa: una trappola per topi, povero me, come posso difendermi… e decide di chiedere aiuto alla gallina. La gallina ascolta il topolino allarmato e gli risponde: cosa vuoi che mi possa importare di una trappola per topi, per quel che mi riguarda non entrerò mai in casa, per cui … e riprese a mangiare. Il topolino sconfortato, ancora più agitato corse dall’agnello e gli raccontò della trappola. L’agnello dopo aver riflettuto disse: cosa ci posso fare, non è una cosa che mi riguarda, ma posso assicurarti che pregherò per te. Il topolino ancora più angosciato, con il cuore in gola corse dalla mucca e disse: signora mucca, il contadino ha comprato una trappola per topi, è una cosa grave, un pericolo… e la mucca sorrise e disse: ma mi hai vista, secondo te ti sembro una che si spaventa per un piccolo congegno a molla. Il topolino tornò nella tana e quella notte non dormì. Il mattino seguente sentì la moglie del contadino che uralva e si portò sull’uscio del foro sulla parete per guardare. La trappola era scattata ed aveva bloccato un serpente periucoloso che quando la contadina si era avvicinata aveva morso la stessa iniettandole un pericoloso veleno. Il contadino trasportò di corsa la moglie in ospedale. Il giorno seguente la moglie era gravissima e il  contadino pensò di farle bere un antico rimedio contro il veleno dei serpenti che consisteva in una brodaglia di gallina e altri ingredienti. Tornò a casa, prese la gallina e ne fece un brodo… Ma quando il contadino tornò in ospedale, la moglie era già morta. Al funerale della moglie vennero tanti parenti da lontano e il contadino fu molto ospitale e offrì un arrosto di agnello. Il giorno dopo il funerale per pagare i debiti dello stesso, il contadino vendette al macello la mucca…

Questa storiella ci fa capire come pensare sistemico. Mi piacerebbe avere vostri commenti su questa storia e sul pensiero sistemico.

Concludo chiedendovi di terminare la storia del topolino, della sua famiglia e del contadino sopravvissuto: come vi immaginate continui la loro esistenza?

*Il Centro Milanese di Terapia della Famiglia di Milano nasce dalla separazione avvenuta nel 1981 di quattro grandi psicoterapeuti della famiglia che avevano collaborato in equipe negli anni ’70: Luigi Boscolo, Gianfranco Cecchin, Mara Selvini Palazzoli e Giuliana Prata. Luigi Boscolo fonda con Cecchin questo centro che presto diventerà un centro culturale di livello mondiale grazie ai lavori sulla psicoterapia sistemica di questi due grandi terapeuti.


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