Riporto con particolare ribrezzo l’episodio di cronaca di cui parlano oggi i quotidiani sardi. Ad Orosei, paese del nord est della Sardegna devastato dall’alluvione dello scorso 18 novembre, gli sciacalli sono entrati nottetempo in una fabbrica di laterizi distrutta dall’alluvione portando via un migliaio di euro, un furgone e altre attrezzature da lavoro. Complimenti: un colpo a regola d’arte. Fin qui non c’è nulla di strano: siamo abituati alla gente che ruba. La particolarità, in questo caso, è che il titolare di quella piccola fabbrica di Orosei si era tolto la vita pochi giorni dopo l’alluvione per la disperazione di aver perso tutto e l’azienda – grazie all’impegno dell’altro titolare – si era rimessa lentamente al lavoro dopo quel drammatico evento seguito all’alluvione.
Una società in balia degli sciacalli
Non possiamo purtroppo pensare ad un mondo senza delinquenza, ma fino ad un po’ di tempo fa anche la delinquenza aveva i suoi codici da rispettare. Oggi – stando a questi episodi che si ripetono con frequenza – non più. Allora non possiamo solo indignarci e uscire in piazza con i forconi perché nelle istituzioni ci sono tanti politici che mangiano i soldi pubblici e approfittano delle loro situazioni di privilegio. O perchè ci sono tante persone che approfittano delle loro conoscenze per garantirsi ambite poltrone e per spadroneggiare sui più deboli nei posti di lavoro. E’ sempre più il caso di rimboccarsi le maniche e combattere con azioni costruttive per non lasciare la società in balia degli sciacalli.