Si parla di crisi dell’editoria, del fatto che le vendite di libri siano in calo, probabilmente dovuto a molteplici fattori quello più importante lo scarso interesse per la lettura e la preferenza meno impegnativa dell’ascolto musica o del guardare la televisione. Qualche anno fa sotto l’ombrellone c’era chi tentava di risolvere i rompicapi della settimana enigmistica, c’erano i bambini che giocavano con secchielli e palette, i genitori in genere che leggevano un quotidiano e c’era anche chi leggeva un libro.
Lo leggeva con passione disinteressandosi a tutto ciò che succedeva nelle vicinanze, evitando anche di far il bagno per riuscire ad arrivare al punto d’interesse , non rispondendo alle continue chiamate di amici e parenti e declinando gli inviti ai giochi di gruppo.
Oggi al mare guardandomi attorno ho trovato solo una ragazza intenta a leggere, ho visto genitori annoiati sdraiati al sole o intenti a parlare con i vicini e bimbi che al posto di giocare con secchielli e palette preferivano star da soli sul telo a giocare con il tablet o con il cellulare.
E allora se i genitori smettono di essere l’esempio per i figli, smettono di guidarli nei giochi e preferiscono essere lasciati in pace perché troppo stressati, i bambini lasciati a sé stessi non si apriranno mai a qualcosa di nuovo e di più impegnativo.
La lettura stimola la fantasia in un modo che la televisione non riuscirà mai a fare, permette a chiunque di immaginare ciò che legge a proprio piacere seguendo solo le indicazioni del testo.
Perché non condividere con i figli magari un capitolo di “Ventimila leghe sotto i mari del sud”? Perché non permettergli di capire che ci sono differenti tipi di mare, tantissimi pesci e milioni di forme di vita all’interno di esso?
La crisi dell’editoria è stata creata da noi “la società del vedere” non essendo ormai più disposti all’ascolto!