Magazine Attualità

>>La società dell’efficienza e della depressione

Creato il 11 agosto 2012 da Felice Monda

>>La società dell’efficienza e della depressione>La società dell’efficienza e della depressione" title=">>La società dell’efficienza e della depressione" />

Le malattie nevrotiche e mentali sono sempre più frequenti nell’Occidente e psichiatri, psicologi e analisti sono sempre più numerosi: a questi ultimi si aggiungono omeopati, praticanti di tecniche orientali, medici di famiglia, sacerdoti etc.

Secondo Umberto Galimberti, alla base di ciò c’è il male attuale dell’Occidente ossia la “depressione”. Galimberti aggiunge che tutte le nevrosi rappresentano un conflitto fra il desiderio e la norma da infrangere per soddisfare quel desiderio; invece la depressione nasce dal fatto che nella società odierna tutto sembra possibile e l’individuo in questa società perfetta, efficiente, tecnologica ed evoluta soffre di un “senso di insufficienza e di inadeguatezza” dovuti alla sua “ansia” di non poter realizzare se stesso e i suoi obbiettivi.

In una società dove trionfa l’arrivismo e la competizione spietata spesso non si riesce a compiere ciò che gli altri si aspettano e da questo nasce il senso di inadeguatezza che porta alla depressione.

Galimberti ci suggerisce anche che i farmaci antidepressivi hanno come orizzonte terapeutico quello di sopprimere insonnia, ansia, la perdita di iniziativa, l’inibizione all’azione e il senso di fallimento: tutti questi elementi entrano in collisione con la società odierna dedita all’efficienza e al successo.

Galimberti acclude anche che la nostra società “superefficiente” ci vuole inariditi nella nostra vita interiore, vuole una desertificazione nella nostra vita emozionale, vuole “automi” facili da controllare.

La nostra società è coercitiva, repressiva e ama tenere tutti sotto controllo: ci fornisce anche i farmaci per essere normali o istituti o luoghi per la cura della depressione o delle nevrosi. La società odierna, più evoluta sicuramente delle società del passato, è però molto più costrittiva di esse.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines