>La società dell’immagine" title=">>La società dell’immagine" />
Nel 1400 e nel 1500 si era agli albori del capitalismo e vi fu una prima accumulazione dei capitali. Nel 1600 cominciò la prima vera e propria accumulazione dei capitali: c’erano ormai le basi e i presupposti per la prima rivoluzione industriale.
Infatti nel 1700 e 1800 si verifica la prima rivoluzione industriale che cambia radicalmente il “volto” dell’Europa Occidentale.
Nel 1900 poi ha luogo la seconda rivoluzione industriale che porta nuovi prodotti e “macchine” prima inesistenti nella vita dell’uomo come la televisione, il frigorifero, il ferro da stiro e altri comfort che arrivano a fasce sempre più ampie della popolazione e migliorano la vita dell’uomo allontanandolo dalla povertà e dall’emarginazione sociale.
Dal 1980 ad oggi ha luogo la terza rivoluzione industriale o tecnologica e massmediatica, la quale da vita tra l’altro alla società dell’immagine.
La società dell’immagine, espressione del sistema-società neoliberistico e capitalista, fonda il suo potere sulla “sovrastruttura” ideologica: essa è costituita dai “miti e dai modelli” diffusi dai media insieme a stili di vita, ad un’opinione pubblica forte e una fiducia smisurata nell’innovazione e nella tecnologia. Quindi per arrivare alla società dell’immagine c’è stato bisogno sia dell’accumulazione dei capitali che delle rivoluzioni industriali successive all’accumulazione del capitale: sopratutto c’è stato bisogno della rivoluzione tecnologica e massmediatica.
La società dell’immagine ha potuto instaurare un “totalitarismo perfetto” grazie ad una sovrastruttura ideologica ben radicata nella società ma soprattutto molto diffusa e “propagandata” dai media.