Ho deciso di rimanere in tema morte & affini, negli ultimi post, tema che credo di poter coronare mostrandovi i lavori dell’artista Laurie Lipton, nei quali scene apparentemente normali si rivelano in realtà ben più macabre: anziché visi in carne ed ossa ciò che rimane dei personaggi ritratti dalla Lipton sono unicamente le ossa, quindi via libera a teschi malvagi ed inquietanti personaggi abbigliati in maniera elegante.
Non solo teschi, però, anche se ciò che viene ritratto rimane comunque sinistramente inquietante: e così via libera a personaggi dagli sguardi assassini o disperati che corrono lungo le rampe di scale infinite di una cattedrale.













I suoi lavori sono impietosi ritratti sociali celati sotto le vesti di immagini raccapriccianti o angoscianti: la società vista dai suoi occhi è un bluff malinterpretato, dove vige una facciata rassicurante che cela strati di follia e terrore nemmeno troppo latenti.
L’artista ha decorato anche un teschio in edizione unica e limitatissima, trasformandolo in un fascio di rami intricatissimi con un bambino – ragno sulla sommità che sorride malefico:

