LA SOLITA SCHIFEZZA
Nella riforma di Berlusconi (anni 2004-2005) non si parla di legge elettorale, ma bensì di “riforma costituzionale”. La riforma elettorale di Berlusconi e Bossi, è stato il porcellum, votato a maggioranza a fine legislatura nel 2005.
Con il “patto” attualmente in discussione ha in comune solo la questione del Senato e il Titolo V della Costituzione. Le differenze, su queste questioni , ci sono, ma non così rilevanti.
Prendiamo in considerazione molto brevemente le norme costituzionali Titolo V. Regioni: Competenze
Proposte attuali (Renzi- Berlusconi): Le competenze tra stato–regioni vanno riviste e distribuite con maggiore attenzione, in modo tale da non creare contenziosi e doppioni di competenze. Sarà eliminata la categoria “materia di competenza concorrente” tra Stato e Regioni e precisate in modo chiaro anche le norme fiscali.
Vecchie proposte di Berlusconi (2005): nelle competenze esclusivamente regionali sarebbero state introdotte anche : La polizia amministrativa regionale e la definizione dei programmi scolastici.
Le norme che riguardano il Senato.(art:57 e 58) della Costituzione.
Proposte attuali (Renzi- Berlusconi). Abolizione del Senato. Al suo posto ci saranno i rappresentanti regionali ed i sindaci, senza indennità. Costo zero.
Proposta vecchia Berlusconi (2005): riduzione del numero dei senatori da 315 a 252. Con aggiunta di 42 rappresentanti delle regioni (senza diritto di voto).
Ed ecco l’enorme differenza che si rivela e che Berlusconi nasconde:
Nella sua riforma costituzionale Berlusconi voleva:
Il Premierato. Il Presidente del Consiglio si sarebbe dovuto chiamare Primo Ministro, nominato dagli elettori, con il diritto di sciogliere le Camere e non avrebbe dovuto essere sottoposto a voto di fiducia per il suo insediamento. Poteva sciogliere di sua iniziativa le Camere e indire nuove elezioni politiche.
Modifica della composizione della Corte Costituzionale: composta da 15 giudici, ma sarebbero saliti da 5 a 7 quelli di nomina parlamentare e scesi da 5 a 4 sia quelli nominati dal Presidente della Repubblica, sia quelli nominati dalle supreme magistrature ordinaria e amministrative. Praticamente la magistratura sarebbe stata sottoposta al Parlamento.
Come si può notare Berlusconi dimentica regolarmente di dire che nel “suo” pacchetto di riforme costituzionali erano comprese alcune cosette, non piccole, che gli italiani non confermarono.
La solita schifezza di dire le cose solo a metà, travisandole, con l’intenzione di imbrogliare. E siccome gli italiani hanno la memoria corta, è un giochetto, questo, che spesso gli riesce (al papi). Davvero stucchevole.