La Solitudine degli Angeli

“Ho una storia al riguardo. È la storia di come abbiamo iniziato a distruggere poco alla volta ogni cosa, fino a farla schiantare al suolo. Come un albero che cade nella foresta. Solo che noi questa notte faremo più rumore. È il racconto che parte dall’inizio e arriva alla fine. La nostra fine; quando, tra poco, questo palazzo esploderà. Sì, mi pare una buona storia da raccontare, prima che sia troppo tardi. La sveglia di Luca suona: sono le quattro di mattina. Tra soli sessanta minuti di tutto questo, delle nostre piccole, incasinate e inutili vite non rimarrà più nulla. E tutto è iniziato con un temporale.”

E’ così che inizia la storia de “La solitudine degli Angeli”, ma è anche così che finisce. Con questo libro, il secondo che ho pubblicato su Amazon, ho cercato di esplorare l’oscurità che risiede dentro l’anima stessa della città, e delle persone che scivolano silenziose per le sue vie.
Un’oscurità fatta di solitudine, dentro la quale possiamo annaspare, lottare nel tentativo di emergere, di sopravvivere. Ma è solo un’illusione. I protagonisti del libro sono persone come comuni, come tutte le altre. Chi un lavoro decente, chi una relazione fallita. Fino a quando, in una notte di pioggia, fanno l’incontro che cambierà totalmente la loro visione delle cose e della vita stessa. Decideranno quindi di squarciare il velo, aprire gli occhi; i loro e quelli delle persone che li circondano. Dell’intera città.

La solitudine degli Angeli è un romanzo che deve molto alle correnti narrative moderne, come la black comedy di Palahniuk o ai romanzi di Welsh.
Ambientato in una città senza nome, tira le fila della vita di quattro ragazzi che tentano di affrontare la quotidianità senza uniformarsi alla società che li circonda, fatta di regole di facciata e ipocrisia. La loro lotta è generazionale, sono adulti che fanno fatica a trovare il loro posto nella società, e a cui è stato rubato ogni sogno possibile. Ogni speranza. E che cercano rifugio e conforto nel sesso facile, nella droga, nell’alcol.
E nella solitudine.