La solitudine degli ultimi elzeviri

Creato il 24 dicembre 2011 da Lucas
La scrittura bloggheristica, si sa, è una specie di pubblico diario di pensieri di varia natura (personale, politica, filosofica, eccetera). E l'autore del blog ha tutto il diritto di scrivere ciò che vuole (nei limiti del codice penale, naturalmente), tanto chi passa dal suo blog non paga mica dazio.Quindi, se un giorno un blogger scrivesse
«La mattina dell'antivigilia ho litigato con la mia compagna. Il motivo: mi ha affibbiato un paio di commissioni da sbrigare in centro città, un regalo andava sostituito e c'era da ritirare il salmone per la cena del 24»¹.
un lettore che abitualmente passa da quelle parti non sarebbe legittimato a dire
«e chi se ne frega»
giacché nessuno lo ha obbligato a leggere tale frase. Ma se invece la frase suddetta si trova nella prima pagina del Corriere della Sera, un giornale che rimane in casa minimo due/tre giorni visto che, per le festività natalizie, i quotidiani non usciranno in edicola domani, né dopodomani, allora il lettore, che ha pagato 1,50€ il giornale, non solo ha diritto di dire scortesemente «e chi se ne frega», ma, a fortiori, ha il dovere di manifestare il suo disappunto con un sonoro
«e chi cazzo se ne strabatte le palle in terra?²»
Già altre volte ho detto che una delle fortune per chi ha avuto il merito di scrivere un best seller è quella di diventare pubblicisti di varie testate - quotidiani nazionali in primis - e di vedere i propri articoli pubblicati dietro lauto compenso. È una tradizione culturale, questa, sulla quale non avrei niente da obiettare in linea di principio. In fondo, per i quotidiani scrissero anche Montale, Pasolini, Sciascia... (mi fermo) e scrivono tutt'ora altri insigni autori, che non cito, ognuno metta chi vuole, ma per favore no, non mettete nel novero dei vostri preferiti Paolo Giordano.
¹P.Giordano, «Il valore dell'attesa», Il Corriere della sera 24 dicembre 2011.²Anonimo toscano.

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