Magazine Psicologia

La solitudine dei Social Network

Da Nino Bonaiuto @cambiaremente

Isolati, ma sempre connessi

Oggi quasi tutti parlano fra loro, comunicano incessantemente, scambiandosi frasi, foto, filmati in tempo reale, grazie alle nuove tecnologie. Smart phone e tablet, sempre connessi a internet, ci consentono di essere sempre disponibili, o meglio, online.
La connessione è certamente un'opportunità, ma attualmente sta diventando - o forse dovrei dire, è diventata - una sorta di realtà parallela, sostitutiva di quella fisica.
Ognuno di noi, seduto davanti al nostro schermo, comunica con le altre persone, ma senza avere mai alcun contatto. Una sorta di solitudine mitigata.Ovviamente non tutti siamo assoggettati alla solitudine dei social network e non sempre il mezzo diventa un fine; ma spesso questo accade.
Alla base di questo andazzo c'è un'idea di società divisa, in cui gli individui sono sempre più soli e più deboli, soggetti ottimali per la Società dei Consumi.Un altro mezzo di controllo di massa, meno recente ma recentemente potenziatosi, è la televisione, attraverso la quale i pochi indottrinano i molti.
Come pensarla, che atteggiamento avere, cosa aspettarsi, vengono sottilmente proposti attraverso gli schermi televisivi dall'oligarchia dominante, in un modo scientificamente studiato per farceli accettare acriticamente.
La tv vomita continuamente sui suoi innocenti telespettatori notizie preoccupanti, tese a dimostrare che tutto va sempre peggio, che siamo sempre in pericolo. Le persone impaurite si chiudono in se stesse, si isolano e, per sfuggire all'ansia, consumano. Diventano semplicemente funzionali al Sistema.
Il dominio dell'oligarchia al potere è tuttavia labile e può essere contrastato da ciascuno di noi con una semplice presa di coscienza.
Usiamo gli smart phone, ma solo per lo stretto necessario. Guardiamo la tv, ma solo per pochi minuti al giorno. Poi spegniamo la tv, chiudiamo la connessione e usciamo nel mondo reale, ad incontrare le persone reali.
Due film visionari di molti anni fa avevano già previsto tutto:
In Hello Denise! le persone sono sole, oberate di lavoro e terrorizzate dai contatti umani, ma parlano e comunicano continuamente.
In Idiocracy è invece rappresentata un'umanità istupidita dai mass media e omologata al Pensiero Unico, edonista-materialista.

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