Non è facile essere anticonformisti. Non è facile perchè l'anticonformismo, prima d'essere un modo d'essere, di comportarsi, di vivere, è un modo di pensare. Il rischio è che quando un anticonformista cerca di far capire i suoi punti di vista, questi semplicemente non vengano capiti; perché la visione dell'anticonformista è diversa dal suo interlocutore, ed egli sa spesso vedere cose che la controparte nemmeno considera nel suo ragionare.
E' questo che, prima di ogni altra cosa, fa dell'anticonformista un'uomo solo.
Il paradosso è che, quando il pensiero o l'azione dell'anticonformista si diffondono, diventando cosa condivisa con la/dalla società, intesa come l'ambiente in cui interagisce il soggetto, allora per l'anticonformista la cosa cessa d'essere d'interesse. Non gli importa se per farla valere ha sudato sangue, se ha dovuto subire umiliazioni e insulti, ora che è dimostrato che la ragione è dalla sua, ora che può raccogliere il plauso delle folle, eccolo che si alza e lascia il seggio, rivolto già verso un nuovo orizzonte che nessuno ancora percepisce.
Perché l'anticonformismo, quello genuino, non è l'atteggiarsi, è un modo d'essere, di percepire la realtà. E' anche il liberarsi di quelle sovrastrutture di cui l'ambiente ci carica, dove per ambiente intendo società, famiglia ecc...mi sembra d'essere stato chiaro almeno su questo punto.
Perciò quello dell'anticonformista è un viaggio, un processo di evoluzione e di maturazione, fatto spesso di scelte e di conseguenza di rinunce. Non necessariamente è un elevazione dello spirito, ma per forza di cose è un'elevazione della consapevolezza che, in casi estremi può portare anche all'autodistruzione.
In questi tempi di modernità rampante, si fatica a riconoscere la figura di un'anticonformista perché spesso viene confusa con quella più eterea e violenta del trasgressivo, ma mentre quest'ultima è effimera e ben visibile e legata al tempo e alle mode (che si sa, passano), quella dell'anticonformista, per restare fedele a se stessa, muta con mutare delle cose e, nel tempo, sembra cadere in contraddizione; questo non è vero, vero è che l'anticonformista sa evolversi e la sua figura si adatta al mutare dei tempi, sempre diversa ma comunque sempre fedele ai propri principi ispiratori, che restano quelli l'anima del suo anticonformismo. Un'altra riflessione