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La solitudine facilita la creatività: è davvero così? E perché?

Da Abcsalute @ABCsalute
Solitudine e creatività
Solitudine e creatività
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La vita di molti artisti è caratterizzata dalla sofferenza ma, soprattutto, dalla solitudine. Dall’osservazione delle personalità più originali, innovative e solitarie, è così emersa la convinzione che le persone solitarie sono quelle più creative. Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Nastasi se è davvero così e perché, questa è la sua risposta:

 

“Nel corso della vita ognuno di noi prova l’esperienza della solitudine, ma non esiste un solo tipo di solitudine.
La solitudine che fa paura genera solo sofferenza perché crea una sensazione di vuoto, di mancanza, di tristezza.

 

L’isolamento voluto e ricercato, invece, facilita la creatività perché permette di entrare in contatto con i propri sentimenti più intimi, riorganizzare le idee, uscire dalla razionalità, aumentare le capacità intellettuali, trovare l’intimità che consente di creare, di crescere, di cercare, di contattare il sé più profondo.

 

Per aprirsi alla creatività, dunque, è necessario acquisire la capacità di fare un uso costruttivo della solitudine. Molti artisti e creativi ricercano la solitudine che, incentivando la crescita dell’immaginazione creativa, può aiutarli a produrre il loro lavoro migliore.”

 

Vuoi indagare altri aspetti della solitudine? Contatta la Dott.ssa Giovanna Maria Nastasi e suggeriscici un nuovo argomento.


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