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La sora Cecioni in Polverini

Creato il 17 agosto 2011 da Albertocapece

La sora Cecioni in PolveriniIl potere è tanto più sguaiato e coatto quanto più è immeritato, quanto più chi lo incarna è inadeguato ad averlo. Una condizione abbastanza comune di questi tempi e che infatti si esprime attraverso la trivialità di governo. Ma nell’acqua torbida di fine regime c’è un personaggio che si distingue per un’arroganza patetica e stolida, quasi che fosse un comportamento compulsivo: la Polverini.

Non contenta di aver preso un elicottero per intervenire alla festa del peperoncino, adesso è stata travolta dalla tracontanza della sua scorta che pretendeva di seguire in auto la “vigilata” fino alla spiaggia di Capalbio, quando invece tutti gli altri boby guard che lì sono una folla, si accontentano delle gambe.

Episodi minori forse, ma che rivelano un concetto di onnipotenza e prepotenza, di disprezzo del cittadino che lasciano senza fiato soprattutto perché si addensano in un periodo in cui la discrezione sarebbe d’obbligo per la propria immagine. Ma è evidente che la piccola intrigante che prima di essere eletta ha accumulato proprietà immobiliari per un milione e mezzo  con il solo stipendio di sindacalista, ha una fame atavica degli emblemi del potere. E scegli quelli più avvilenti, più miserabili, quelli più consoni alla sua natura come l’ostentazione dello spreco o la volgarità di una scorta evidentemente abituata alla prevaricazione di ogni regola.

E in fondo è proprio questo che la presidente della Regione Lazio incarna, nel suo berlusconismo de borgata in apparenza paffuto, ma ottusamente feroce: la dimensione del potere non legata all’autorità o alla responsabilità, più o meno mal riposta, ma proprio alla facoltà di violare  le norme, nel poter fare quelli che gli altri non possono.

La Polverini è un “lei non sa chi sono io” che cammina. Non so quanti chili di boria  dai quali si deve sottrarre la spinta fluidodinamica di una testa furbetta, ma vuota.  Peccato, poteva essere una perfetta sora Cecioni e fare la macchietta in casa: invece dobbiamo strapagarla per farsi Polverini.


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