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La sorella di Mozart e le ambizioni sbagliate

Creato il 15 aprile 2011 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier
Articolo apparso su il Recensore.com il giorno 8 aprile e firmato da Alessandra Stoppini, che ringrazio.
La sorella di Mozart e le ambizioni sbagliate“La musica preme dentro di me per uscire…” pronunciò Nannerl. La sorella di Mozart (Piemme) di R. Charbonnier, rievoca la figura della sorella maggiore di Wolfgang, dotata come il fratello di un incredibile talento musicale.
Nella Salisburgo della metà del XVIII Nannerl, come viene chiamata in famiglia, è una bambina prodigio che suona divinamente il cembalo e compone musica che nasconde in una tasca all’interno delle sottogonne. Il padre Leopold “Vice Maestro di cappella presso la corte di Salisburgo” fa esibire Nannerl in piccoli concerti davanti ai patrizi salisburghesi. La bambina a soli cinque anni quando suona sembra posseduta da “una divinità primitiva”, le sue piccole manine hanno la capacità di produrre “suoni limpidi e velocissimi”. I nobili della città ammutoliscono e si domandano se ci sia un trucco considerata la contraddizione “tra la sua maestria adulta e il suo corpo immaturo”. Le cose cambiano quando nasce Wolfgang il quale non ha ancora sei anni e già sa suonare il violino come un consumato concertista: “il violino incantò gli ascoltatori come serpenti”.
Nannerl comprende che il suo desiderio di diventare una grande musicista dovrà restare per sempre un sogno: è una donna e la sua creatività musicale che rappresenta la propria identità rimarrà sepolta dentro la sua anima. “Attorno ai suoi desideri, nel tempo Nannerl aveva costruito un’armatura che ormai era pronta da indossare”.
Rita Charbonnier restituisce voce e melodia a una donna che la storia ha ingiustamente relegato nel silenzio, offuscata dalla fama universale riservata a Wolfgang Amadeus Mozart. “Il piccolo universo che frequento è poco interessato al mio comportamento personale”, così Nannerl scrive al suo innamorato il Maggiore Franz Armand d’Ippold padre della sua allieva prediletta Victoria. Quanta musica avrà composto nella sua vita Nannerl? Non lo sappiamo di preciso perché purtroppo è andata perduta. L’autrice descrive l’affettuoso rapporto instauratosi durante l’infanzia tra fratello e sorella uniti dalla stessa passione che il primo non vedeva l’ora di esibire di fronte al mondo mentre la seconda la doveva soffocare. “La mia mente e la sua vibrano all’unisono da sempre e non abbiamo mai avuto bisogno del linguaggio per intenderci”. Durante la tournée che portò la famiglia Mozart in giro per le corti d’Europa “i due prodigi” si esibirono di fronte a Massimiliano III Principe Elettore di Monaco di Baviera, a Versailles alla corte di Luigi XV e di Maria Leszczynska e a Madame De Pompadour la favorita del Re. A Londra Nannerl dentro la bottega di Herr Tschudi vide per la prima volta un pianoforte e “capì che la sua vita non avrebbe più avuto senso senza il pianoforte”. Dopo averla sentita suonare Herr Tschudi le disse: “abbi il coraggio di lottare per i tuoi sogni piccola Mozart”.
Nelle note finali la scrittrice precisa che “sulle basi dell’epistolario di famiglia, il rapporto tra Mozart e sua sorella, che durante l’infanzia doveva essere molto affettuoso, attraversò momenti di ostilità per poi giungere alla rottura”. Ma dopo la morte di Mozart, Nannerl “diede un contributo importante alla promozione della sua figura… autenticando le sue composizioni e sorvegliandone la pubblicazione”. È la musica la protagonista di questo romanzo storico, le composizioni di Nannerl, di Wolfgang, la Sonata di Eckart suonata da Nannerl durante un concerto, una splendida esibizione del divino Farinelli, una sinfonia continua che dura per tutte le pagine del volume scritto con perizia e passione. La parabola personale di una pianista austriaca dotata di un grande talento affascina il lettore partecipe delle legittime aspirazioni di Nannerl che ingiusti vincoli sociali considerano come ambizioni sbagliate. Ci sembra perfetta, a questo proposito, la frase tratta dal Libro III de La Repubblica di Platone che l’autrice ha posto all’inizio del volume. “È proprio per questo che l’educazione musicale è la più importante: perché il ritmo e l’armonia riescono a insinuarsi nell’intimo dell’anima più di qualunque altra cosa e la possiedono con forza straordinaria, dandole grazia e plasmandola; purché però l’educazione sia corretta. Altrimenti, avviene tutto il contrario”.
Rita Charbonnier è nata a Vicenza e vive a Roma. Ha fatto studi musicali e ha frequentato la Scuola di Teatro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. È stata attrice e cantante in teatro recitando al fianco di celebri artisti. In seguito si è dedicata alla scrittura e, dopo aver collaborato come giornalista con riviste di spettacolo, ha iniziato a scrivere sceneggiature e infine romanzi. La sorella di Mozart ha riscosso un grande successo in Italia e all’estero. Per Piemme ha pubblicato anche La strana giornata di Alexandre Dumas. Sta in questo periodo lavorando al suo nuovo romanzo [Le due vite di Elsa, in libreria dal 10 maggio].

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