Paese che vai, usanze che trovi. In Brasile sentire parlare di “caffè” la mattina allude spesso semplicemente ad una alternativa per designare il primo pasto del giorno: la Colazione. Eppure hanno dovuto trattenere la fame i tifosi delle partite giocate nella mitica arena del Maracaña dall’inizio dei Mondiali.
La gestione dei Campionati e dello Stadio ha pensato a tutto tranne a prevedere stuzzichini da vendere, prima, durante, dopo le partite o semplicemente nell’intervallo. Il Francese Thierry Weil Direttore Marketing dell’evento ha convocato d’urgenza una conferenza stampa per correre ai ripari. Ciò non ha impedito l’invasione della sala stampa e dello stadio stesso da parte d’un gruppo di tifosi Cileni senza biglietti, intenzionati a occupare posti nello stadio molto prima della partita contro la Spagna. La polizia ha ripristinato l’ordine. Nel frattempo i Brasiliani proattivi hanno spostato l’attenzione sul Camerun, prossimo avversario senza più pretese ma di cui non si fidano.
La sorpresa sportiva è la Costa Rica, mina vagante del “Gruppo della Morte”. Conferma che chi non l’aveva messo in conto ha fatto male. Eccola prima davanti a grosse cilindrate come Italia e Uruguay che precedono l’Inghilterra già eliminata. L’Italia ha spinto la testardaggine oltre, al punto di non rinunciare a sottovalutare la Costa Rica. Allora, ecco la sorpresa del venerdì che non ti aspetti.
I Costaricani alzano subito la pressione e lo si vede nel calcio d’angolo che occasiona Marchisio mettendo in difficoltà Buffon con un gesto del repertorio che gli allenatori Italiani proscrivono : il retropassaggio al portiere. Ne consegue un corner che basta per chiarire le intenzioni di Campbell e compagni. Nonostante una Italia a trazione anteriore in puro stile Prandelli che rompe come lo ha notato la critica internazionale con il catenaccio mediante 3 giocatori di creazione come Marchisio, De Rossi e soprattutto Pirlo, bisogna aspettare il 27° per vedere il primo tiro azzurro in porta. Chiellini dall’alto della sua esperienza si è dovuto immolare diverse volte davanti a Buffon, fascia da Capitano al braccio, di nuovo in porta dopo l’infortunio che gli fece saltare la prima partita.
Per questa Coppa del Mondo, Il Brasile ha saputo vendersi e non solo accettandone l’organizzazione. Vi è praticamente un discendente di Brasiliani in metà delle squadre presenti. Sono 2 per la Croazia, uno per la Spagna, uno per il Messico tanto per menzionarne alcuni. Il confronto Italia-Cile vedeva Cambronero di genitori Brasiliani e Tiago Motta l’uno di fronte all’altro.
L’Italia paga il prezzo di non aver procurato più palloni giocabili al giocatore d’origini ghanesi Balotelli, al secolo Mario Baruah. Le poche occasioni che ha avuto erano potenziali pericoli per gli avversari. Su un “lob” ispirato da Marchisio i commentatori Brasiliani hanno gridato “que Golazo” senza accorgersi che Mario stesso aveva capito la triste sorte del suo pallonetto portandosi le mani nei capelli a cresta prima che la difesa spazzasse via il pallone. Il minuto è il trentesimo. Due minuti più tardi, Balotelli vede il suo tiro addomesticato in due tempi dal portiere Domingues. Fine delle iniziative per l’Italia. La Costa Rica torna in cattedra e costruisce i suoi pericoli.
L’arbitro non aveva bisogno al 43° minuto di frustrare Campbell. L’inarrestabile attaccante Costaricano dopo una lunga cavalcata assortita da slalom si fa stendere appena entrato in area da Chiellini. Rigore ineccepibile tranne per l’arbitro. Ma il gol è solo rimandato. Sull’azione che segue, Ruiz con una testata potente segna ma non è rete. Cioè La palla colpisce l’interno della traversa e finisce dietro la riga producendo il gol che i sensori della “goal-line technology” convalidano immediatamente. Buffon e l’Italia sono abbattuti. Si va al riposo sul risultato di 1-0 per la Costa Rica.
Si immagina male i 56 milioni di Italiani, ogni milione dei quali corrisponde a uno dei 56 anni di Mister Prandelli soffrire una tachicardia imposta dai giocatori d’un paese di 4.5 milioni di abitanti che la vigilia Balotelli diceva di non conoscere più di tanto.
L’Italia torna dagli spogliatoi con intenzioni più offensive ancora, ma la qualità di Cassano e la velocità di Insigne dietro le punte non intimidiscono oltremodo i volontarissimi e disciplinati Costaricani. L’innesto di Cerci altro attaccante al posto di Marchisio non avrà miglior fortuna. Giochiamo il 23° del secondo tempo e l’Italia non è squadra che accelera. Mantiene la sua strategia fatta di ripartenze. Il Commissario Tecnico dei Costaricani sembra voler dare una mano agli azzurri togliendo il vivacissimo Campbell ma l’Italia non coglie la palla al balzo.
La partita non è stata diretta dal miglior arbitro del torneo. Tuttavia, gli Italiani avvezzi alle dietrologie saranno sicuramente poco polemici in quanto il più delle decisioni sbagliate ha penalizzato il Costa Rica che vince e si conferma rivelazione. Sola in testa davanti a 3 Campioni del Mondo di cui due e cioè Italia e Uruguay devono ancora costruirsi il proprio destino mentre la terza l’Inghilterra tornerà a casa a leccarsi le ferite. Però non si sa mai. “l’Italia è sempre l’Italia” hanno puntualizzato i Brasiliani.
Negli altri confronti di giornata la Francia dilania la Svizzera mandando a segno 5 giocatori diversi: Giroud. Matuidi, Valbuena, Sissoko e Benzema, autore anche di un rigore sbagliato. Zemaili e Xhaka capiscono troppo tardi che la Francia non è imprendibile. Finisce 5-2. Il gol annullato a Benzema al 90° arriva mentre l’arbitro stava fischiando la Fine. Salvador che aveva smesso di vivere 4 ore prima della partita si scioglie in un mini carnevale in onore della Francia.
La prima sfida 100% sudamericana del Mondiale ha opposto Ecuador e Honduras. Un match senza gli scientifici tatticismi all’europea dettati dal cervello del centrocampo. I fisici poderosi hanno dato luogo ad un festival di Corsa, fantasia, spettacolo, anche nelle tribune, preziosismi, dribbling, gesti tecnici, tiri dalla distanza e lunghi lanci a scavalcare la mediana.
Per una partita giocata a ritmi così alti, alla fine è il genio della lentezza su un calcio di punizione macchinoso a risolvere la situazione. Doppietta di Enner Valencia per l’Ecuador che ha la meglio sull’Honduras del bomber Costly, L’uomo dalla gomma verde pendente fuori dalle labbra. Finisce 2-1 Valencia sale a quota 3 gol.
Paradossalmente l’affare potrebbe averlo fatto l’Honduras che ha perso 2 partite ma mantiene la possibilità di rifarsi e passare il turno battendo la Svizzera dalla disastrosa differenza reti a patto che la Francia batta l’Ecuador. Ride bene chi ride ultimo.
Il mondiale ha ancora tanto da raccontare ma sicuramente non una finale Brasile-Camerun come ha pronosticato oggi uno scommettitore Brasiliano salvo poi accorgersi di aver sbagliato poiché il Camerun ha già salutato la competizione.
L’Africa va avanti con Ghana, Nigeria, Algeria e Costa D’avorio distrutta dalla notizia della morte ieri a Manchester del fratello del suo Capitano Yaya Toure.