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“La sorte dell’ironia” di Roberto Baronchelli: nuovi racconti e nuovi aneddoti dalla Bassa Bresciana

Creato il 07 febbraio 2015 da Alessiamocci

“La vita spesso si prende gioco di noi, salvo poi restituirci, in parte, un guizzo di dignità che sembrava averci tolto. Io sono uno di quelli che si affeziona facilmente al proprio vestiario, vorrei dire innamora se non stessimo parlando di ‘cose’. Mi capita coi vestiti di avere un guardaroba piuttosto stantio e una affezione morbosa che mi impedisce di staccarmi da loro.”

“La sorte dell’ironia” (Angolazioni, 2014) è la seconda pubblicazione per Roberto Baronchelli, classe 1958, scrittore e vignettista satirico residente nel piccolo paese della bassa bresciana Farfengo Bresciano, già autore di “Il dubbio del tarlo” (Prospettiva Editrice, 2013)

Ancora una volta si tratta di una raccolta di racconti, una composizione in versi iniziale, una sorta di monito ai lettori e di introduzione ai temi trattati, e 18 narrazioni in prosa.

I temi trattati sono diversi e numerosi ma a svolgere un ruolo da protagonista è l’ironia, sempre presente e di sovente adoperata come filtro per analizzare ed osservare gli eventi.

Vita e morte, amore e derisione, passato e presente: questi e altri sono gli argomenti rintracciabili nella narrazione. Brevi racconti che parlano di amore per la vita, di voglia di godere di ogni aspetto dell’esistenza con ottimismo e passione. Nonostante ciò si narra anche di nostalgia per i tempi andati, per le usanze che col tempo si perdono ed è qui che entrano in giochi due luoghi molto importanti per Baronchelli: la campagna foriera di tradizione e la città con la sua modernità.

Se infatti la prima rappresenta i luoghi di nascita e di vita dell’autore, la seconda riporta al mondo fatto di progresso e di differenti mode. Una contrapposizione che lo coinvolge in prima persona e che ne ricorda anche i luoghi di lavoro, lontani dalla terra e dai campi che l’hanno visto crescere.

Nonostante ciò è interessante osservare come ogni caratteristica viene scrutata, come esperienze personali si incontrano e scontrano con luoghi e fatti immaginati.

Vi si trovano anche aneddoti di vario genere, appartenenti ai luoghi d’origine dell’autore ma non solo. Un esempio ne è il racconto intitolato “Geniale” in cui si narra la vicenda di un amico indiano; gli indiani, i quali costituiscono ormai una cospicua fetta della popolazione della Pianura Padana, e non solo, che del nord Italia hanno fatto la loro Patria adottiva. Un elemento interculturale quindi che fornisce inoltre un ulteriore costituente per comprendere meglio l’autore.

Ciò che manca è probabilmente l’aspetto dialettale che risultava più prominente nella prima raccolta.

In ogni caso “La sorte dell’ironia” è una piacevole raccolta di racconti da leggere nel tempo libero ed ogni qualvolta si senta la necessità di dedicarsi ad una lettura in cui la componente ironica, così come nel titolo, è in primo piano.

 

Written by Rebecca Mais

 

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