La risonanza magnetica permette di capire quali malati possono usufruire di questa opzione. Uno studio condotto su 388 pazienti sottoposti a biopsia prostatica tra il 1999 ed il 2010 ha confermato l’efficacia della risonanza magnetica nell’ individuazione dei soggetti a basso rischio.
Il fatto di sottoporli semplicemente alla “sorveglianza attiva” permette loro di evitare la biopsia e gli effetti collaterali procurati dai vari trattamenti (ad esempio, problemi alla vescica e disfunzione erettile). Grazie a questa scoperta, molti degli uomini colpiti da cancro alla prostata possono continuare a condurre le loro vite normalmente e senza sottoporsi ad inutili ed eccessive terapie.