Magazine Passione Motori
La Quattrostagioni se n'è andata dieci giorni fa, venduta per un tozzo di pane a un commerciante di Pavia che la rivenderà in Germania; proprio la mattina in cui è salita sul furgone ha compiuto il suo chilometro numero ottantamila. Moto spettacolare, sotto ogni aspetto: la ricorderò con immenso piacere sia per il gusto che mi dava guidandola che per la tanta strada che ha condiviso con me in giro per tutta l'Italia e quasi tutta l'Europa. Meritava una degna sostituta, e per un po' ho seriamente pensato alla nuova R1200RT, anche se la spesa era assolutamente fuori dalla grazia di Dio.
Perché no?
La prima volta che l'ho vista, da BMW Firenze, quasi non l'ho notata: ebbene sì, ero curioso di vedere il nuovo GS Avvenciur. Confesso.
Pochi giorni dopo, passando da Siena al ritorno da un giro in moto, mi fermo in concessionaria e salendoci sopra concludo che la Avvenciur è troppo grossa e soprattutto troppo alta di sella per me: sono alto 1,75 e tocco con le punte, e in sella a una betoniera da due quintali e mezzo a vuoto senza bagagli benzina e passeggera non è buona cosa. La Nonavvenciur non è sufficientemente fica, mi sono detto, e poi dove voglio andare con un serbatoio da meno di 30 litri e senza faretti supplementari&borse portaorgani? No, no, niente da fare...
Esco e vedo la RT. Chiedo di togliere il bloccasterzo e salgo.
Manubrio bello vicino al busto, peso moderatamente caricato in avanti... non male. Solo le pedane sono troppo in avanti per i miei gusti, ma è anche vero che non sono seduto su una sportiva. Il tipo della concessionaria mi chiede se voglio provarla e non mi pare il caso di farmi pregare.
Giro la chiave e mi accorgo che al posto del cruscotto c'è uno smartphone con tanto di display a millemila colori: "che cacata", penso, e realizzo che in fondo basta non farci caso. In compenso il "buco" che rimane proprio sopra il cruscotto per chi non vuole pagare il navigatore-bustarella BMW è difficile da non notare.
Sento che le manopole riscaldate sono accese e, vista la temperatura primaverile cerco il classico e semplice bottone sul blocchetto elettrico per spegnerle: grave errore. Il tipo mi spiega che si passa dal comando sul cruscotto: spippola non so cosa e mi spegne sia le manopole che la sella riscaldata. Mi spiega che per lui l'ottimo su questa moto è la mappa motore Rain con l'ESA su Comfort, e io mi domando per la milionesima volta a che cazzo servono le mappature del motore... ma rimango in silenzio.
Parto. Al primo semaforo rosso sento il boxer che borbotta come un trattorino; mi ricorda tristemente la Panda diesel della mia fidanzata, ma cerco di non perdermi d'animo. Do un po'di gas: risposta pari a zero, pari pari come sul Multistrada 1200. Cambio mappa e vado su quella intermedia, non ottenendo alcun miglioramento tangibile. Come sul Multistrada, realizzo che la sola mappatura realmente utilizzabile è quella che chiamano Dynamic: l'unica nella quale il motore si ricorda di essere un 1200 da 125 cavalli. Sarà divertente scoprire una volta sceso di moto che questa mappatura si paga come optional, e solo all'interno di un pacchetto contenente cazzate di una inutilità imbarazzante.
Cerco di capirci qualcosa mentre mi vado a cercare due curve, ma la mia attenzione è rapita dalle troppe minchiate presenti sul mezzo. Provo a regolare le sospensioni: sulla mia obsoleta K1200 c'è un bottone pigiando il quale si fa tutto. Qui no, e infatti scoprirò solo dopo che qualche imbecille bavarese ha pensato bene di associare la sola mappatura "vispa" del motore alla taratura più rigida dell'ESA, come a dare per scontato che uno si voglia ricordare di non avere un cinuquantino solo quando va in pista. Provo più volte a regolarlo, ma mi perdo tra rotella accanto alla manopola, bottone Menù sul blocchetto e informazioni provenienti dallo smartphone.
Smadonno un altro poco per trovare una posizione giusta al cupolino elettrico, fino a realizzare che non rompe i coglioni alla vista solo se non fa comodo deviando l'aria... quindi lo metto tutto basso e amen.
Realizzo che tutto il mio tentativo di dimenarmi tra le innumerevoli cazzate di cui è ricoperta la moto oltre a innervosirmi e farmi perdere tempo mi ha anche distolto l'attenzione dalla guida: cosa non molto piacevole da capire solo a posteriori. In ogni caso esco finalmente dalla città e trovo un po'di curve.
Frenata di emergenza per rientrare da un sorpasso un po'troppo azzardato: cazzo, frena da paura!
Tocco la leva con due dita e mi trovo praticamente fermo. Nota estremamente positiva, specie se associata a una modulabilità notevole se si vuole solo pelare. Veramente dei gran freni!
Allontanandomi dal traffico la strada si fa curvettosa e più scorrevole. Il motore lo sento poco: la moto ha meno di 400 chilometri e non mi pare bello tirargli il collo. Credo di non aver superato i 4500/5000 giri, ma ho avuto impressione di una buona spinta anche se al prezzo di una abbondante rotazione della manopola: andando via con il classico filo di gas il mio quattro ne ha sicuramente di più, anche con marcia lunga e basso regime. Ottima invece l'elasticità ai bassissimi regimi
Il cambio non è male, anche se appena duretto: magari era solamente nuovo. Molto rilassante la frizione, morbidissima.
Quello che però mi ha più stupito, insieme ai freni, è stata la maneggevolezza, la leggerezza con cui una moto apparentemente così grossa balla tra una curva e l'altra, la velocità con cui inverte l'inclinazione e la disarmante facilità con cui si lascia guidare sia trottando su una statale che districandosi nel traffico della città. Veramente indovinata la posizione di guida: quel manubrio così sotto al torace mi è piaciuto da matti, e avrei voluto solo delle pedane un pochino più arretrate. Incredibile anche la facilità con cui ho fatto inversione di marcia su una piazzola piccola, sterrata e anche un po'fangosa, senza nemmeno sentire il bisogno di poggiare un piede a terra.
Considerazioni finali: gran bella moto, peccato per la immane quantità di cazzate di cui è stata letteralmente ricoperta. Perfino la chiusura centralizzata delle valigie: ma ci stiamo rendendo conto?
La cosa più subdola è che è appositamente fatta in modo che comprarla "base" dà l'idea di averla presa "povera": esempio lampante è il buco che rimane sul cruscotto per chi non paga la tassa-navigatore originale, come anche una mappatura motore sportivina che si può avere solo pagando.
Tornato a provarla insieme alla Giulia, ci ho fatto un giro di un'ora con forte tentazione di impegnarmi un rene per comprarla. Alla seconda occasione i comandi sono un po'più intuitivi da usare, ma se ci siamo insieme resi conto della spettacolare comodità del mezzo, abbiamo concluso che questa è così principesca da risultare un difetto: è come se travestendosi da berlina di lusso ti facesse scordare che sei in giro in moto. Il motore poi non aiuta di certo: trotterella come un piccolo diesel, e a parte essere bello regolare non ha assolutamente nulla per cui farsi apprezzare. Piatto. Lineare. Sempre uguale: giri la manopola e lui ti tira avanti senza un minimo di grinta. Due coglioni che rischi di schiacciarteli sotto le ruote. Cosa da notare con estremo piacere è però l'ottimo funzionamento del cambio elettroassistito che funziona anche in scalata, che non era presente sulla moto che avevo provato la prima volta: davvero rilassante passeggiando e divertente trottando...
Niente, in ogni caso passo: magari se ne riparla fra dieci o quindici anni, ma per dirla con le parole della Giulia la sostituta della Quattrostagioni doveva essere una moto più "sgarzolina" di una pallosa RT. E allora eccola, la Sostituta: K1300S rossa, con scarico Acchiappoviccc e varie altre amenità. Me la sono portata a casa giusto stamani, presa a Reggio Emilia da un folle che la cambia dopo sei mesi e quattromilacinquecento chilometri per un K1600GT.
Solo a sentirla in moto al minimo, specialmente con quel marmittino ai limiti dell'arresto, fa tutt'altro effetto. Per non parlare dello scoppietto che a volte si sente cambiando con l'elettroassistito intorno ai 4/5000 giri: solo per come canta 'sto motore la prossima volta che vedo una RT gli piscio a una ruota... :-) Per il resto... scendere dalla Quattrostagioni e fare 200 chilometri di autostrada con la Sostituta è stato come sentirsi di nuovo a casa. Stessa spettacolare precisione sui curvoni, se non anche meglio, stesso infinito arco di erogazione piena del motore, stesso tappeto di velluto offerto dalle sospensioni. Ottima la protezione aerodinamica: il parabrisss MRA con l'aletta regolabile è tanto brutto quanto efficace. Un paio di note negative sono il maggior carico sui polsi rispetto alla R/Sport, nonostante i semimanubri rialzati che il tipo ha montato, e qualche vibrazione di troppo rispetto a come ero abituato: magari è solo questione di bulloneria da controllare, ma sono sceso a Firenze che avevo mani e piedi intorpiditi.
Chissenefrega.
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