La sovrana lettrice, di Alan Bennet - Recensione

Creato il 23 dicembre 2012 da Nicola Nicodemo
Ho finito di leggerlo ieri, ma pubblico solo oggi la recensione. Il secondo libro dei "15 books for Christmas" è La sovrana lettrice, di Alan Bennett. Ecco la recensione del libro.
Come la lettura cambierebbe (o ha cambiato) la vostra vita? In modo sostanziale. Soprattutto se foste la Regina d'Inghilterra e aveste secoli di cerimoniali e consuetudini da rispettare. La Regina, che - benché mai nominata, sembra essere proprio Elisabetta II, scopre l'amore per i libri in tarda età.
Con l'umorismo che, come in Nudi e crudi, caratterizza la produzione di Bennett, l'autore marca e, anzi, porta all'estremo, la passione per la lettura, fino a farla diventare una mania. Bennett gioca con le conseguenze che la lettura ha sul carattere e sulla personalità della Regina, per elogiare le capacità dei libri e della parola scritta, di esercitare la propria influenza perfino sulla persona più aristocratica del Regno Unito.
Il nuovo hobby della Regina (che, per sua imparzialità e per i suoi doveri, non dovrebbe praticare alcun hobby troppo impegnativo) mette in crisi l'intera classe istituzionale, nonché i servitori del palazzo, per i suoi comportamenti del tutto inusuali. La Regina presta sempre meno attenzione alle etichette e alle prassi della sua posizione sociale. Cerca in tutti i modi la via di fuga dai noiosi impegni politici, per rifugiarsi nella lettura di un buon libro. Arriva ad assumere come paggio reale un brutto sguattero, per la sua capacità di consigliarle buone letture.
Il senso dell'opera è immediato. I libri risvegliano il lato più umano e sensibile, più emotivo e impulsivo della Regina, immagine dell'austerità. I libri sono la forza capace di portare eguaglianza tra tutti. In un libro, tutti, dal più umile al principe, possono aspirare alla medesima ricchezza di sentimenti, di affetti e di passioni. E tutti, senza distinzione di classe sociale, sono liberi di sognare.

Alan Bennett - L'autore

Ma leggere non è agire. La Regina scopre nel tempo che nei libri la vita si legge, non la si mette. E lei, che è una donna d'azione, sente il bisogno di lasciare la sua voce nel mondo, come hanno fatto i grandi artisti e gli scrittori. Se la lettura aveva infiammato i primi anni della sua senilità, ora - ottantenne - scopre il piacere di scrivere, di imprimere su carta pensieri e riflessioni.
Non dimenticate di inserire tutto questo in una cornice di pungente ilarità, per cui l'autore non risparmia neanche la Regina. Ne deriva l'immagine di una donna infervorata dalle passioni a tal punto da commettere, infine, un gesto estremo, che sorprende perfino il lettore.

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